Annuncio a sorpresa, questa mattina, durante il tavolo ministeriale al Ministero dello Sviluppo Economico per fare il punto della situazione dell’acciaieria di Terni. Il capo delle relazioni esterne di ThyssenKrupp Peter Sauer ha dichiarato che “Non ci sono intenzioni di nessun tipo di avviare il processo di vendita di Ast”. Il manager tedesco avrebbe sottolineato che lo stabilimento ternano non è strategico per la multinazionale tedesca, ma che per ora non è in vendita.
“Non c’ è alcun motivo per cui preoccuparsi per le sorti di Ast visto l’andamento molto positivo registrato negli ultimi anni. L’azienda è stata rimossa dalla lista di quelle in crisi” ha detto ancora, invitando gli interlocutori ad avere un atteggiamento “responsabile” rispetto alle voci sulle sorti dell’acciaieria che sono circolate nelle ultime settimane che “non aiutano lo stabilimento né i lavoratori”.
L’ amministratore delegato di Ast Massimiliano Burelli, ha invece spiegato che l’azienda, dal punto di vista operativo, è in linea con gli obiettivi. Per quanto riguarda la produzione nell’anno fiscale in corso si supererà il milione di tonnellate di acciaio fuso ed anche lo spedito sarà maggiore rispetto allo scorso anno. Positivi – sempre secondo il manager italiano – anche tutti gli indicatori economici così come verranno raggiunti gli obiettivi nell’ottica della riduzione del deviato e dei reclami. Infine, Burelli ha spiegato che nel quadriennio che si sta per concludere, Ast investirà complessivamente nel sito oltre 190 milioni di euro, rispetto ai 175 contenuti nell’accordo firmato al Mise nel dicembre 2014.
Al tavolo, coordinato dal dirigente del Mise Giampietro Castano, oltre all’amministratore delegato dell’Ast Massimiliano Burelli hanno presenziato anche il capo della comunicazione della Business Area Materials Service di cui l’acciaieria fa parte, Kerstin Gcke, la presidente della Regione Catiuscia Marini, il vicesindaco Andrea Giuli i rappresentanti sindacali nazionali e locali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl.
“Alla luce delle dichiarazioni aziendali in sede ministeriale – hanno dichiarato Mirco Rota coordinatore Fiom per la siderurgia e Claudio Cipolla segretario generale della Fiom Terni – abbiamo espresso la nostra evidente preoccupazione. Se per Thyssen lo stabilimento non è strategico lo è per noi, per i lavoratori del sito e dell’indotto e per tutto il territorio ternano. Dichiarare che lo stabilimento non è strategico – hanno aggiunto – può avere conseguenze negative sul piano degli investimenti e delle prospettive industriali in un mercato molto competitivo che ha bisogno di strategicità nella sua conduzione. Per questo abbiamo sollecitato sia Thyssen che il Governo ad affrontare fin da subito il tema del piano industriale in scadenza a fine anno, a partire dagli investimenti e dai mercati di riferimenti, nonché dei delicati aspetti ambientali che impattano sullo stabilimento e sul territorio. Infine – concludono Rota e Cipolla – anche alla luce degli ultimi infortuni mortali, abbiamo spronato l’azienda ad un confronto di merito che, con efficacia e celerità, intervenga sugli aspetti più delicati del processo produttivo.”
“L’incertezza emersa dal tavolo continua a non fare chiarezza sul futuro di Ast, secondo il coordinatore nazionale della Fim Cisl Raffaele Apetino e quello dell’Umbria Simone Liti, rispetto alle preoccupazioni che ci hanno portato alla richiesta dell’incontro odierno”. Vista la situazione – continuano i due sindacalisti – riteniamo urgente chiarire in tempi brevi le questioni per garantire una prospettiva di lavoro del sito di Terni e delle sue produzioni. Serve per questo aprire subito un tavolo di confronto al ministero con la presenza delle istituzioni e del ministro Di Maio per dare certezza di continuità alle produzioni di acciai speciali a Terni”.
“Un incontro interlocutorio dal quale ci aspettavamo di più, afferma il segretario nazionale dell’Ugl con delega alla siderurgia Daniele Francescangeli, sia da parte dell’azienda che da parte del Governo. I lavoratori non hanno le risposte legittime che aspettavano e che meritano. Le dichiarazioni fatte dai manager – conclude – lasciano aperte libere interpretazioni da parte di tutti”.
“Si devono creare le condizioni per trasformare Acciai Speciali Terni in un sito di interesse strategico nazionale – sostiene la delegazione Fismic Confsal che stamani ha partecipato all’ incontro al ministero con il segretario nazionale Marco Roselli, quello provinciale Giovacchino Olimpieri e Marco Bruni, coordinatore della rsu Fismic nel sito – serve un confronto ferrato con i vertici di Thyssenkrupp, il Governo e le istituzioni locali teso a valorizzare il sito nella sua integrità sia in termini produttivi che occupazionali”.
“Quella di oggi è stata una riunione che, oltre ad essere segnata dall’assenza completa del Governo, non ha sciolto gli interrogativi circa il futuro di As”. Lo ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ricordando che “la Regione Umbria, facendo seguito agli impegni assunti al Tavolo Regionale, ha richiesto al Ministro un incontro urgente dettagliando le motivazioni della necessità di una interlocuzione politica su un tema che riguarda non solo Terni, ma l’intera siderurgia italiana ed i suoi impatti con la manifattura del Paese. In questo senso non sono accettabili ipotesi al ribasso o di ridimensionamento della struttura produttiva del sito di Terni. Una interlocuzione fra l’azienda e le istituzioni locali e nazionali andrà in ogni caso assicurata sul versante degli interventi di carattere ambientale – ha concluso – necessaria a rafforzare le ragioni della presenza del sito ternano”.
Il ministero ha aggiornato l’incontro non appena Thyssen avrà definito la struttura manageriale e saranno disponibili i dati a conclusione dell’anno fiscale, in chiusura a fine settembre.