L’attesissimo confronto fra l’ex presidente del consiglio Matteo Renzi e l’ex ministro dell’interno Matteo Salvini si farà.
Renzi lo aveva chiesto esplicitamente durante la registrazione della puntata di “Porta a Porta” di questa sera.
“Mi faccia fare un confronto con lui che ha tempo libero ora, ultimamente è un po’ scappato” – ha detto Renzi a Vespa. E nel corso della registrazione Vespa ha detto che Salvini ha dato la sua disponibilità al confronto.
“Scegliamo la data”, ha replicato Renzi.
Nel corso dell’intervista rilasciata a Vespa Renzi ha detto tante cose e ha cominciato dal clamoroso ribaltone di governo.
“Salvini sembrava dover cambiare il mondo, non ce l’ha fatta. Il punto vero è che noi utilizzammo il 41% dei voti delle Europee per togliere l’IMU, Salvini invece che ha fatto? Ha scelto deliberatamente, alla fine della sessione estiva del parlamento di aprire una crisi non da un luogo di sofferenza dell’Italia ma dal Papeete, fra cubiste e Mojito. Ha detto alzate le terga e venite a votare a Roma. Noi abbiamo alzato le terga e lo abbiamo mandato a casa.”
L’ex presidente del consiglio ha detto che “è stato un sacrificio” abbandonare il Partito Democratico e che in ITALIA VIVA confluiranno 1 sottosegretario, 25 deputati e 15 senatori.
Ha detto che – secondo lui – “la legislatura durerà fino al 2023 e per me questa legislatura deve eleggere il prossimo Presidente della Repubblica.” Il governo , dunque, non rischia. “Ho parlato con Conte – ha detto Renzi – non mi è sembrato in ansia. A me chi me lo fa fare di mettere in difficoltà il governo?”.
NO A “BANDIERA ROSSA”, RIENTRA D’ALEMA
“Bandiera rossa non sarà mai il mio canto – ha ribadito Renzi. Io avevo già deciso di andare via e se dicessi che lo faccio perché c’è chi canta Bandiera Rossa, direi una bugia. Con tutto il rispetto per una storia – ha aggiunto – io non credo che il PD sia il partito dove si canta Bandiera Rossa , non è per me il canto con cui si accoglie il segretario nazionale che chiude la festa dell’Unità. è meglio che tornino D’Alema e Speranza, che magari sono più intonati. Rientreranno dei parlamentari dell’ala sinistra – ha aggiunto – sono andati via perché non mi sopportavano, ora che non ci sono più….è una ragionevole deduzione. La Ditta non mi riconosceva come uno dei suoi, un po’ ci ho sofferto.”
LA PRIMA TELEFONATA A LUIGI DI MAIO
“Ieri, per la prima volta in vita mia, ho chiamato Luigi Di Maio, mi ha fatto un po’ di effetto – ha detto l’ex segretario del PD – il mio rapporto con il Movimento 5 stelle non è il migliore del mondo, se ci facciamo il governo è per il bene dell’Italia.”
DI MAIO: DI MATTEO CE NE HO GIA’ AVUTO UNO
“Ieri sera mi ha chiamato Renzi, mi ha informato di questa scissione. A Renzi ho detto che di ‘Matteo’ che ogni giorno creava tensioni nel governo ne abbiamo già avuto uno. Ne abbiamo abbastanza – ha detto Luigi Di Maio – una cosa è certa, io non tollererò tensioni di alcun tipo. Bisogna lavorare solo per gli italiani.”
Di Maio, parlando all’assemblea dei parlamentari del M5S, ha fatto un riferimento anche all’Umbria.
“L’Umbria è un esperimento innovativo – ha detto – ma non lo stiamo studiando anche per le altre regioni. Vedremo come andrà, è un esperimento nuovo, una scommessa importante.” Di Maio ha lasciato l’assemblea prima del previsto proprio per seguire le vicende dell’Umbria.