Rendere memoria ad un grande personaggio della storia romana nell’ambito delle iniziative per celebrare i 2mila anni dalla sua morte avvenuta il 10 ottobre. Questo l’obiettivo della mostra-installazione “Germanico Cesare… a un passo dall’impero” allestita al museo archeologico di Amelia e visitabile fino al 31 gennaio.
“È una mostra-installazione perché attraverso sistemi di realtà aumentata il visitatore è trasportato nel mondo di Germanico tramite una narrazione visiva a carattere immersivo, spiega il curatore Marcello Barbanera, ho voluto partire dalla morte di Germanico perché è l’oggetto di questo evento. Uno dei più grandi pittori del‘600, Poussin, ci ha lasciato un quadro superbo, oggi conservato a Minneapolis: rappresenta Germanico sul letto di morte circondato dagli amici e dalla famiglia; la mia idea è stata di rendere il visitatore parte di quello spettacolo”.
Nerone Claudio Druso Germanico muore a 34 anni, il 10 ottobre del 19 d.C. al culmine della carriera politica e all’apice della popolarità. Per le sue capacità militari e diplomatiche divenne una tra le più apprezzate figure della società romana dell’epoca. Destinato a succedere al trono alla morte dello zio naturale e padre adottivo Tiberio, la sua scomparsa prematura gettò l’Impero romano in un momento di profondo cordoglio e numerose statue vennero erette in suo onore. La statua loricata in bronzo, rinvenuta nel 1963 ad Amelia, rappresenta oggi una rara testimonianza della gloria di questo personaggio.
La ricorrenza del bimillenario della morte di Germanico diviene così un’opportunità non solo per promuovere questo capolavoro della statuaria antica, ma per approfondire i numerosi aspetti che riguardano il personaggio sia nell’antichità sia nell’età post-antica.
La mostra installazione racconta e ricostruisce il destino di Germanico e della sua famiglia con una narrazione ottenuta tramite installazioni evocative che hanno come filo conduttore la storia del generale romano. La mostra si apre con la proiezione immersiva della morte di Germanico dal quadro di Poussin di Minneapolis. Si tratta del quadro più celebre dedicato a questo soggetto: animato a grandezza naturale, trasformerà il pubblico in spettatore al capezzale del generale. Farà da ‘controcanto’ la scena di Agrippina che sbarca a Brindisi con le ceneri del marito, nella versione più riuscita del pittore americano Benjamin West.
Durante il percorso di mostra, attraverso il sistema di illuminazione, la narrazione visiva alterna fasi della morte e della vita di Germanico. Una videoproiezione descrive il suo all’interno della dinastia giulio-claudia, raccontando alcune vicende maggiormente rappresentative.
Appendici della mostra sono il video sulla ricostruzione di Ameria in età romana e naturalmente la meravigliosa statua bronzea conservata al museo. Le esperienze multimediali di tipo immersivo e i video ricostruttivi potranno coinvolgere tutte le fasce di visitatori. Con questa mostra installazione, il museo di Amelia diventa uno spazio ancora più accattivante, dove i visitatori troveranno supporti adatti a tutti: esperti, utenti non specializzati, adulti, giovani e bambini.
La mostra è aperta tutti i giorni inclusi i festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 14 alle 17, chiusa il mercoledì e a Natale. È possibile prenotare l’apertura straordinaria per visite riservate. Il biglietto intero costa 7 euro, il ridotto 5, previste agevolazioni e convenzioni per gruppi organizzati.