Più passa il tempo e più penso che il mio lavoro è qualcosa di emozionante e straordinariamente meraviglioso.
Oggi sono venuti da me, dalla Toscana, marito e moglie lui 92 anni lei 88 ; appena dentro il mio studio lei si è rivolta a me dicendo: “…dottore sono stata sempre abbandonata nella mia vita, da tutti, prima da mia madre quando avevo 6 anni poi dal mio ex marito che mi gonfiava di botte come mio padre.
Sono una ex trapezista di un piccolo circo di famiglia . Avevamo solo un animale: un cavallo addestrato da un mio fratello. Mio padre era il padrone del circo e faceva il pagliaccio . Lo chiamavano il buffone pazzo .
Gli unici momenti più belli erano quando salivo a oltre 10 metri di altezza e ondeggiavo nell’aria. L’applauso della gente era l’unica soddisfazione della mia vita . L’unica cosa che mi dava autostima. Oggi provo ancora tanta rabbia e tanto dispiacere che ho pensato a quest’età di riprendere a volare.”
Ho guardato il marito che ascoltava con gli occhi lucidi , rossi pieni di emozione e devo dire la verità anche io mi sono dovuto sforzare per non lasciare andare le mie lacrime …pur essendo abituato ormai da 30 anni ad ascoltare storie di tutti i tipi. Mi ha emozionato questa storia affascinante di una bambina artista di un circo, che non conosceva la paura ma solo la sofferenza di tante violenze fisiche e verbali, nonchè l’abbandono degli affetti piu’ cari che le hanno causato tanto dolore e che oggi, diventando vecchia, vuol scaricare iinsieme a tutto il peso della rabbia accumulato durante la sua vita
Quando incontriamo delle persone sulla nostra strada bisogna avere sempre rispetto perché ognuno di esse ha combattuto o forse sta combattendo una battaglia grande che nessuno sa