“In questi giorni di allarme totale per la tutela della salute pubblica, con gli Ospedali e il sistema sanitario nazionale in forte difficoltà per contenere l’epidemia in corso, in Umbria è stato deciso di non sospendere la tornata elettorale di domenica 8 marzo, mettendo a rischio la pubblica salute, la incolumità dei cittadini e degli addetti alle operazioni elettorali”.
Così Giovanni Ceccotti che si è fatto portavoce dei cittadini/elettori firmatari dell’esposto che ha ratificato alla Procura della Repubblica di Terni.
“Nei giorni scorsi – spiega – è stato, giustamente, sospeso il voto per il referendum del 29 marzo a seguito del Decreto del Presidente del Consiglio in merito alle misure urgenti per il contenimento della diffusione del virus Covid-19, il cosiddetto Coronavirus. Sono state chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, culturali e sportivi, i viaggi, chiusi i musei, le pinacoteche.
Non ci risultano chiare, evidenzia Ceccotti, le ragioni per cui non è stato sospeso il voto per le elezioni suppletive del Senato della Repubblica che si svolgono oggi in circa 60 Comuni dell’Umbria, considerati i diversi casi di contaminazione riscontrati dalle autorità sanitarie su tutto il territorio umbro.
Per questo motivo è stato presentato un esposto/querela alla Procura della Repubblica di Terni tramite la Stazione dei Carabinieri di Terni, esposto firmato da un gruppo di cittadini ternani e umbri ai quali appare fortemente leso il diritto dei cittadini di recarsi alle urne – conclude Ceccotti – e non viene garantita la normale affluenza ad un appuntamento elettorale”.