Sono tante le domande pervenute ai vari Comuni dell’Umbria per ricevere i buoni spesa a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19 che ha determinato anche una emergenza socio-economica. E’ quanto emerge da una prima indagine effettuata da Anci Umbria, cui seguirà, a fine iniziativa, una più approfondita analisi con tutti i Comuni e con i valori definitivi.
“L’indagine – precisa il segretario generale Silvio Ranieri – è solo una prima indicazione della situazione, non esaustiva, anche perché molti Comuni stanno ancora ricevendo le domande, altri non hanno terminato la fase di accettazione. E c’è chi ha riaperto i termini per la presentazione delle domande. I dati sono, dunque, assolutamente parziali. Si segnala anche che i criteri adottati per l’assegnazione dei buoni spesa sono diversi da Comune a Comune e, quindi, difficilmente paragonabili fra loro. Inoltre, alcuni Comuni hanno scelto di non adottare il sistema dei buoni spesa, ma di consegnare pacchi spesa e altri, invece, hanno unito le due modalità, i buoni spesa e pacchi spesa”.
Sono oltre mille le domande stimate al Comune di Terni; ad Assisi sono circa 750; a Orvieto 450; a Narni 286; a Valfabbrica 51; a Parrano 18, a Montone 25; a Sant’Anatolia di Narco 11; a Cerreto di Spoleto 21; a Ferentillo 40; a Castel Ritaldi 48; a Poggiodomo 3; a Scheggino 14; a Campello sul Clitunno 56; a Cannara 88; a Citerna 23; a Magione 175; a Cascia 81; ad Avigliano Umbro 40; ad Amelia 134; a Lugnano in Teverina 48; e a San Venanzo 25.
Al Comune di Perugia sono pervenute circa 4mila domande; al Comune di Norcia, le domande sono 135, mentre il Comune di Marsciano, attraverso la Protezione Civile e la collaborazione di Associazioni del Terzo Settore, tra cui Caritas, ha provveduto direttamente all’acquisto di beni alimentari di prima necessità e alla relativa distribuzione ai soggetti aventi diritto. A Panicale è pervenuto un centinaio di domande. Città di Castello segnala 575 domande, Spoleto 489, cui ha aggiunto i pacchi alimentari.