Il rischio che a settembre non ci siano le condizioni per riaprire è concreto. Per questo giovedì hanno protestato silenziosamente in 7 piazze italiane gli operatori dei servizi educativi dell’infanzia, asili nido e scuole d’infanzia : Milano, Venezia, Roma, Palermo, Torino, Firenze e Terni.
10.000 strutture in tutta Italia – secondo il Comitato EduChiAmo che ha organizzato le manifestazioni – dimenticate anche dal Decreto Rilancio le quali, oltre a non essere oggetto di alcun piano di riapertura, si vedono negare la proroga della Cassa Integrazione per i lavoratori, il che significa per le strutture chiuse fine tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo la copertura arriverà al massimo fino a metà giugno”.
Una situazione insostenibile. “Ci sentiamo abbandonati”. A rischiare il posto di lavoro sono circa 100 mila persone. Mentre sono circa 300 mila i bambini senza collocazione se le strutture private non saranno in grado di poter assolvere ai servizi.
A Terni il flashmob si è svolto in piazza Europa. Vi hanno partecipato una trentina di operatrici che si sono sedute sull’asfalto, hanno esposto cartelli, alcune di loro avevano bambolotti.
Se il governo non interverrà sarà molto difficile che queste strutture private riescano a riaprire a settembre.