Dopo i pochissimi ambulanti che hanno aperto mercoledì i loro stand al vocabolo Staino, si fa incandescente la polemica politica.
Un botta e risposta molto duro fra l’assessore al commercio Stefano Fatale e le minoranze.
“Un’opposizione sempre più sfascista alza i toni polemici contro di noi, peraltro mescolando gli argomenti e cercando di buttarla in caciara, senza distinguere i periodi normali da quelli emergenziali, facendo finta di non comprendere cosa voglia dire amministrare una città”, attacca l’assessore Fatale.
“Sulla questione del mercato settimanale accettiamo il confronto e il dialogo, come è nostra consuetudine, sia con le associazioni di categoria che con chi intenda realmente fare opposizione costruttiva, andando oltre gli slogan e gli insulti.
La vicenda del trasferimento del mercato – come noto – era sul tavolo da tempo- aggiunge l’assessore – come amministrazione avevamo prospettato diverse soluzioni sulle quali, su tutte le quali, ci siamo confrontati con i diretti interessati e con il consiglio comunale. Ricordo a tutti che subito dopo Terni e l’Italia intera hanno dovuto fare i conti con l’enorme emergenza del Covid-19. Il trasferimento del mercato allo Staino, decisa e definita nelle ultime settimane – aggiunge ancora Fatale – è diretta conseguenza di questa emergenza. I commercianti interessati al mercato ci hanno chiesto di ripartire non appena possibile. Considerate le normative sul distanziamento e l’ordinanza regionale, ad oggi non c’è altra soluzione tecnica se non quella dello Staino”.
“Ogni alternativa prospettata configura elementi negativi o ostativi tali da non poter per il momento essere presa in considerazione, a meno che non si voglia usare questa vicenda solo a fini politici e strumentali. Al contrario, amministrare comporta una continua valutazione generale sulla città, di tutte le diverse esigenze, degli interessi di ogni categoria di cittadini e delle normative vigenti”.
“Chiaro è che quest’amministrazione non ha distrutto niente – conclude Fatale – come invece hanno fatto alcuni dei nostri accusatori politici di scarsa memoria. Stiamo invece cercando di costruire una Terni diversa e per questo continuiamo a dialogare con i commercianti del mercato che hanno interesse a far ripartire le proprie attività: lunedì incontreremo di nuovo le loro associazioni e valuteremo le proposte”.
Le opposizioni, Movimento 5 stelle, Pd e Senso Civico, puntano il dito sulle mancate aperture di mercoledì. ““Il piazzale deserto – scrivono in un comunicato congiunto – è la clamorosa conferma che l’amministrazione Latini sullo spostamento del mercatino infrasettimanale ha fallito distruggendo un appuntamento che è fonte di sostentamento per decine di operatori del commercio ambulante e soprattutto è occasione di approvigionamento per migliaia di Ternani. Si tratta di un flop senza precedenti – dovuto alla incapacità di gestire la transizione dal campo Boario, con l’Amministrazione Comunale che prima ha voluto accelerare a tutti i costi lo smantellamento della vecchia sede e poi non è stata in grado di individuarne una all’altezza delle aspettative degli ambulanti ma soprattutto delle esigenze della città. Il mercatino nelle piazze del centro e a corso del Popolo sarebbe stata la risposta più naturale anche nell’ottica di dare un riscontro economico concreto ai tanti esercizi pubblici del centro, ma non si è voluto farlo. Per senso di responsabilità – aggiungono M5S, Pd e Senso Civico – ci siamo dimostrati collaborativi anche sullo Staino chiedendo però quegli interventi migliorativi che non ci sono stati.
Alla luce di questo disastro siamo preoccupatissimi per tutte le strutture economiche che insistono sull’area destinata al palasport. Parliamo del mercato ortofrutticolo ma soprattutto del mattatoio, visto quanto la giunta Latini ha combinato con il mercatino c’è il rischio che tutti i piccoli e medi allevatori ternani si ritrovino senza una struttura fondamentale, costretti magari ad andare a Massa Martana o ad Orte. Sarebbe un colpo durissimo per quella filiera corta, per quella produzione locale che la Lega a chiacchiere dice di volere prediligere ma che invece ora è a serio rischio. Chiediamo che l’assessore allo Sviluppo economico venga quanto prima a riferire in commissione sulla situazione del mercatino e sul piano per la realizzazione del nuovo mattatoio. Chiediamo altresì che prima della messa in funzione del nuovo mattatoio non venga chiusa la struttura del Foro Boario. Gli allevatori ternani e le macellerie specializzate nelle carni nostrane non possono essere lasciati senza una struttura fondamentale”.