“La professionalità, nonché la sensibilità e l’attenzione dimostrata in questi giorni dall’Azienda ospedaliera di Terni nella pronta accoglienza e gestione di un paziente covid trasferito dall’ospedale di Città di Castello per valutazioni altamente specialistiche, dimostra come gli ospedali umbri riescano a lavorare in rete con l’obiettivo di garantire le migliori cure ai cittadini”. Così replica alle dichiarazioni rilasciate da Fabio Paparelli, l’assessore regiobale alla sanità, Luca Coletto. L’assessore ha ringraziato “il commissario straordinario dell’Ospedale di Terni, Andrea Casciari, e tutti professionisti che si sono adoperati per la cura e l’assistenza di un paziente di 84 anni che si era procurato una grave frattura in seguito a una caduta”.
“Le condizioni cliniche complesse del paziente che si è rivelato positivo al virus SARS-coV2 dopo l’effettuazione del tampone – ha spiegato l’assessore Coletto – aggravate dagli esiti della caduta, hanno reso necessario il trasferimento da Città di Castello in un centro di riferimento HUB dove sono attivi precisi protocolli anche per interventi su pazienti covid. Considerata l’indisponibilità di posti letto di Perugia, è stata contattato l’azienda ospedaliera di Terni, ancora covid hospital, come centro di secondo livello in analogia a Perugia”.
“Ritengo che questa pronta e celere organizzazione tra i servizi sanitari regionali – ha aggiunto l’assessore – debba costituire una base utile non per alimentare polemiche, ma per rassicurare gli umbri sul fatto che, in questa fase di grande emergenza, la sanità sia riuscita a fare sistema per garantire assistenza a tutti i cittadini, in primis alle persone fragili, con pluripatologie e anziani”.
“Non dobbiamo dimenticare – ha concluso l’assessore alla sanità – che anche se fortunatamente in Umbria la circolazione virale si è quasi azzerata, siamo ancora in emergenza, così come ci sono ancora pazienti covid che hanno bisogno di essere curati con professionalità così come sta avvenendo nei nostri ospedali. La dimostrazione arriva dal fatto che molti pazienti guariti hanno espresso parole di apprezzamento nei confronti dei medici e degli operatori degli ospedali umbri dove, oltre alle cure con i farmaci, hanno trovato quel valore aggiunto che è l’umanizzazione delle cure”.