La Terza Commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Eleonora Pace, si è riunita in video conferenza dalla Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, a Perugia, per ascoltare in audizione i presidenti dell’Associazione dei Mestieri del Cinema Umbri, Federico Menichelli, e della Società di Produzione Videocinematografica Studio Lumière, Matilde Pennacchi, per esaminare le problematiche inerenti la filiera del cinema e dell’audiovisivo.
Dall’audizione è emerso che il settore del cinema e dell’audiovisivo può essere per l’Umbria un forte volano di sviluppo e di promozione, soprattutto in un momento come questo dove l’emergenza coronavirus ha costretto il cinema italiano a fermarsi. Nella ripartenza le difficoltà storiche dell’Umbria in questo settore possono essere superate mettendo a sistema le grandi professionalità presenti nel territorio. E questo grazie all’esperienza maturata dallo Studio Lumière, che è stato il braccio operativo della Film Commission della Regione Umbria per il periodo 2018/2019. Ma anche grazie all’associazione dei Mestieri del Cinema Umbri che, per la prima volta, unisce professionisti del settore produttivo cinematografico residenti in Umbria.
Queste due realtà, nell’anno in cui hanno supportato la Film Commission, hanno sostenuto e collaborato con dieci produzioni che hanno “girato” in Umbria. Un’esperienza positiva da non disperdere. È quindi indispensabile far ripartire il prima possibile la Film commission, interrotta a inizio 2019 per l’avvio del percorso della costituzione della Fondazione Umbria Film commission. Percorso ancora non concluso. Per questo i rappresentanti dei lavoratori umbri del cinema, anche in base all’esempio delle altre regioni italiane, chiedono di poter rinnovare il mandato di braccio operativo allo studio Lumiere almeno per i due anni di transizione e traghettamento al definitivo assetto della costituenda Fondazione Umbria Film Commission, in maniera che quando partirà la Fondazione possa trovare un lavoro già avviato e non si sia costretti a ripartire da zero.
Sarebbe importante, poi, avviare una sede operativa dell’Associazione dei Mestieri del Cinema Umbri presso il Centro Multimediale di Terni, così da rivitalizzarlo, anche in un’ottica di formazione delle maestranze. Inoltre c’è la richiesta di concedere un contributo a fondo perduto all’Associazione dei Mestieri del Cinema Umbri; di costruire insieme, per la prima volta in Umbria, una presentazione comune di enti e territorio per la filiera cinema, allineandosi al lavoro delle altre film commission italiane, a partire dall’edizione 2020 della mostra del cinema di Venezia.
Si chiede anche uno spazio di rappresentanza delle forze locali nella futura Fondazione Umbria Film Commission.
Infine i rappresentanti del settore hanno sottolineato come erano 25 anni che i lavoratori delle produzioni cinematografiche umbre aspettavano un momento di confronto con la Regione. Un rapporto attivo e costante con le istituzioni sarebbe utile per rilanciare l’immagine dell’Umbria anche nell’ottica di protezione per i lavoratori umbri della filiera dell’audiovisivo.