Il vice presidente della giunta regionale, Fabio Paparelli, interviene nel dibattito politico ternano ricordando i trascorsi politici “di estrema destra” del candidato sindaco Leonardo Latini “folgorato sull’austrada della Lega.”
Paparelli attacca le Forze populiste “prive di una visione e di programmi credibili.” Alternative a Terni ma che “si ritroveranno presto legate dal vincolo politico dell’alleanza nazionale tra 5 Stelle e Lega.”
DI FABIO PAPARELLI
Terni, è una città che ha sempre amato l’indipendenza, la libertà, la coesione e la giustizia sociale. Le forze democratiche e quelle sociali e progressiste rappresentano, da sempre, tanta parte di una città che sta vivendo una fase complessa della sua storia, aggravata da un percorso amministrativo tortuoso, finito con una brusca battuta d’arresto. Pur comprendendo il disagio di tanti cittadini a riconoscere la correttezza e la responsabilità delle scelte compiute dall’Amministrazione uscente, maturate in un quadro politico istituzionale difficile, a tratti ostile, ritengo che la battaglia sui valori e sulle capacità di interpretare questa nuova fase, debba essere combattuta con l’orgoglio e la determinazione che merita.
Per questo motivo il Partito Democratico ha messo in campo una nuova squadra, fatta di persone generose, intraprendenti ed affidabili, che mi auguro possano essere valutate nel merito delle proposte e delle capacità, ma anche per valori e il modello di sviluppo futuro che puntano a realizzare per una “Terni innovativa e sostenibile” in grado di mettere a valore i progetti di Agenda Urbana, dell’Area di Crisi Complessa e del Piano Periferie, che sono misure finanziate ma ancora da attuare. Di converso non posso che rilevare quanto le forze populiste e la destra ternana siano prive di una visione e di programmi credibili e rappresentate da figure che varrebbe la pena conoscere a fondo per comprenderne meglio l’estrazione politica e la visione di società. Forze politiche e persone che si ritroveranno presto legate dal vincolo politico dell’alleanza nazionale tra 5 Stelle e Lega.
In particolare provo a soffermarmi un attimo sul candidato della Lega Leonardo Latini. Sconosciuto ai più, chi lo conosce sa benissimo che prima di essere folgorato sulla autostrada della Lega, ha amato e professato appartenenze politiche di estrema destra, minoritarie, dal Fronte della Gioventù, ai Sovranisti di Gianni Alemanno, senza tralasciare gli amanti della messa in latino o la Brigata Ratzinger. Il mondo della estrema destra di un ragazzo invecchiato che ha avuto, però, la grande occasione di lasciare le camicie strette delle passioni giovanili e tardo giovanili, per candidarsi a sindaco di una città di oltre centomila abitanti, e indossare l’abito nuovo. Quello del giovane professionista, del padre di famiglia, dell’amante della propria città. Nonostante questa nuova veste le sue appartenenze non sono tardate a palesarsi di nuovo prepotentemente, con buona pace per qualche imbarazzo suscitato nei suoi alleati. Nella sua prima uscita pubblica è addirittura arrivato a citare una frase spiazzante per molti: “Una festa a lungo attesa” di Tolkien che è stato, a torto o a ragione, l’autore più saccheggiato dalla destra neofascista e assunto ad emblema non solo letterario. Si è partiti dal campo Hobbit di Montesarchio per poi dar luogo a un crescendo di letture dove c’è di dentro tutto, epica guerresca, esoterismo, fantasy, misticismo, fascismo. Un groviglio di simbologia: dalla croce celtica fino ai nanetti. D’altronde il richiamo della foresta è il richiamo della foresta, e gli unici veramente soddisfatti in quella occasione furono solo i vecchi camerati del Fronte della Gioventù degli anni ’80.
D’altronde rifarsi l’immagine non è difficilissimo. Basta sul proprio profilo Facebook lasciare e rinfoltire le gallerie fotografiche con gli scatti di famiglia, i cagnolini e le vette delle montagne e il gioco è fatto. Tutto il resto scivola in secondo piano, fino a perdersi. Certo, sulle centinaia di Mi Piace è più difficile non fare emergere le proprie passioni: ed ecco che Mi Piace Casapound Italia, Area Rieti della Destra Sociale, il Campo Hobbit 40, A Tutta Destra, Campo Imperialista, Movimento Nazionale per la Sovranità del redivivo Gianni Alemanno, e se non bastasse Mi Piace anche su la ex moglie di Alemanno, Isabella Rauti donna che ora porta avanti il nome del padre, Pino Rauti, tra l’altro fondatore di Ordine Nuovo, in polemica con il Movimento Sociale ritenuto troppo morbido. La sfilza di Mi Piace prosegue con Terzia Via, Avanguardia Studentesca, la Rupe Tarpea produzione che nell’antica Roma serviva a sbarazzarsi degli indesiderati e che invece ora, più modestamente, si occupa della musica nazi rock. Mi Piace su Prospettive Future che in attesa di guardare oltre, al Terzo Millennio, si sofferma sul Novecento: Mussolini, Rauti, Leon Degrelle paladino del Nazionalsocialismo. Passioni politiche che si miscelano con un credo religioso non molto conciliante: ed ecco che Mi Piace su Riconquista Cattolica, Militia Christi, la Messa in latino, ma c’ anche quella di San Pio V, Italia Cristiana, la Brigata Ratzinger. Tra tanti Mi Piace nessuno a Forza Italia, pochissimi alla Lega, ma questi sono solo gli ultimi treni su cui è salito l’avvocato Latini. Ma i grandi amori, certo, vengono prima di ogni cosa.