Erano specializzati in furti su auto-van e furgoni, per questo li chiamavano ‘la banda dei furgoni’. E per non farsi scoprire usavano la tecnica del ‘mordi e fuggi’: partivano dalla Campania, uscivano al casello autostradale di Orvieto, individuavano i mezzi parcheggiate in strada, le scassinavano rubando attrezzature e strumenti da lavoro poi tornavano in autostrada per fare rientro in Campania. Il tutto in brevissimo tempo, in modo da restare nel territorio orvietano il meno possibile, senza basisti e senza contatti con il territorio.
Dopo mesi di indagini da parte degli investigatori del commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto e dei carabinieri della locale Compagnia, tre persone, tutte residenti in provincia di Napoli, alcuni con precedenti specifici, sono state denunciate alla procura di Terni per concorso in furto aggravato e ricettazione per una serie di furti e tentati furti commessi ad Orvieto e nei territori limitrofi nei mesi scorsi.
Tutto è iniziato qualche mese fa quando una pattuglia della squadra Volante del commissariato orvietano ha fermato un’auto che alle 3 di notte stava raggiungendo il casello di Orvieto con a bordo la refurtiva di un furto consumato poco prima. Il conducente era stato arrestato, il complice identificato e la refurtiva recuperata. Le indagini si sono poi allargate ad una serie di furti accaduti anche nelle province limitrofe.
Proficua è stata la collaborazione tra il commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto e il comando Compagnia di Orvieto dell’Arma dei carabinieri che sottolineano come il ‘pedolarismo criminale’ sul territorio si confermi un fenomeno favorito dalle vie di comunicazione come il casello autostradale e la stazione ferroviaria che consentono ai malintenzionati provenienti da altre zone di raggiungere con facilità il comprensorio orvietano, colpire e poi fuggire con rapidità rendendo difficoltose le indagini.