Venerdì 11 maggio, si è svolta presso il Ristorante Piermarini, a Ferentillo, la cena di solidarietà per il Centro Baobab.Vi hanno partecipato tutti i bambini che frequentano il Centro e le loro famiglie, oltre a numerosissimi ospiti ed operatori. Non è stata una cena, è stata una festa : una festa per i bambini, accolti calorosamente, in primis,dalla famiglia Piermarini,poi dagli altri ospiti.
Hanno conquistato i cuori di tutti i partecipanti. Alcuni di loro hanno svolto servizio in sala, emozionati, ma professionali!
E’ un traguardo importante indossare il grembiule nero e servire a tavola!
Altri hanno cantato, poi tutti si sono scatenati!
E’ stata proprio la loro festa; la sala era pervasa di affetto e gioiosità.
Il Centro Baobab è della USL Umbria 2 e si colloca nella sfera della “Tutela della Salute Mentale”, accoglie minori dai 3 ai 16 anni. Gli operatori del Centro sono inoltre formati anche per seguire i bambini autistici. Il Centro è frequentato da 15 bambini, svolge numerose attività, anche extraterritoriali come i soggiorni estivi, la cena serviva proprio a questo: raccogliere i fondi per la settimana di mare e la piscina l’estate.
Obiettivo raggiunto grazie alla generosità dei partecipanti, di singole persone, delle aziende commerciali e di tutti coloro che, in vario modo, hanno sostenuto l’iniziativa. Essere partecipi fa bene al cuore.
Il Centro di accoglienza semiresidenziale “Baobab” è stato realizzato nel 2000, nell’ambito del progetto-obiettivo, “Tutela della salute mentale”. Nel Centro si realizzano interventi terapeutico-abilitativi nei confronti di bambini e adolescenti non maggiorenni.L’intervento garantito dagli operatori si caratterizza per l’attenzione particolare posta alla prevenzione e cura delle problematiche della salute mentale dell’infanzia-adolescenza e risponde alla necessità di avere una azione convergente sul piano socio-sanitario. Il Centro Baobab vuole essere un luogo che accoglie, aiuta psicologicamente e responsabilizza i ragazzi affinché siano i protagonisti del loro percorso di vita e della loro storia, seppur problematica e complessa, utilizzando al meglio le risorse offerte dal contesto terapeutico della struttura.