L’11 maggio del 2008 perdeva la vita in un incidente stradale a Genova, l’agente della polizia di stato, nato a Terni, Roberto Cutillo.Aveva 41 anni e salì agli onori delle cronache nazionali per aver individuato il cosiddetto “maniaco dell’ascensore” che a Genova si rese responsabile almeno di una ventina di aggressioni in danno di adolescenti.
“Grazie al suo “fiuto” – disse Salvatore Presenti, all’epoca questore di Genova – siamo riusciti a concludere un’ indagine difficile come quella del maniaco dell’ ascensore e per questo si era meritato un encomio. Era un poliziotto davvero in gamba, laureato in legge, che aspirava a migliorare la propria carriera. Proprio per questo quando mi ha detto che voleva prepararsi per il concorso da commissario, l’ ho spostato in un ufficio non operativo della Prefettura per potersi preparare al meglio”.
Una lapide in sua memoria c’è all’interno della questura di Terni.
A 10 anni dalla morte lo ricorda la famiglia.
“Sono 10 anni che Roberto Cutillo non c’è più e invece sembra ieri. Lo vogliamo ricordare così, il suo indimenticabile sorriso che ci illuminava.Una vita dedicata al prossimo, nel rispetto più concreto della legalità e della giustizia.
Il suo profondo affetto per la famiglia che amava e rispettava intensamente. I valori della vita, nei giorni quasi “opachi”…per lui erano il sentiero da seguire, come testimonia l’encomio solenne ricevuto dal questore di Genova e i tanti attestati di stima.
Testimonianza così a Genova come a Terni, di una perdita di valore eccelso, di passione, di umanità.
E’ così che ricordiamo e sempre lo ricorderemo”.