Prima che avesse inizio questa seconda ondata del contagio da Coronavirus, i morti in Umbria causati anche dal virus erano 80. Alla data di ieri i decessi sono saliti a 119. Soltanto nelle ultime 24 ore le vittime sono state 5. E nell’ultima settimana le vittime sono state 22.
E’ il dato più eclatante fra quelli diffusi dalla Regione insieme al boom di casi di positività e di ricoveri negli ospedali.
A Terni, con Coronavirus, dall’inizio della pandemia, sono morte 8 persone.
A Terni gli attualmente positivi sono 660. La maggior parte dei quali è asintomatico o con sintomi lievi. I ricoverati causa Covid nell’ospedale cittadino sono 81, così ripartiti: 8 a pneumologia, 22 a malattie infettive, 35 nel reparto apposito, 16 nell’unità di Terapia Intensiva.
Fra i positivi se ne segnalano, complessivamente, 16 nei centri per anziani di Terni.
A Perugia gli attualmente positivi sono 1.579, anche in questo caso la stragrande maggioranza ha sintomi lievi o è asintomatica. I ricoverati in ospedale sono 98 dei quali 18 in Terapia Intensiva. Complessivamente in Umbria sono 301 i pazienti ricoverati dei quali 41 nelle Terapie Intensive.
Tutto ciò a fronte di un numero complessivo di attualmente positivi nella regione che è pari a 5.576 e di un numero elevato di soggetti che si trovano in isolamento totale che è pari a 7.505, con un balzo di ben 1.405 unità nelle ultime 24 ore.
In provincia di Terni spiccano i dati riferiti ai Comuni di Narni (119 attualmente positivi), San Gemini (73), Orvieto (62) Amelia(30) , Montecastrilli (27), Lugnano in Teverina (22).
A Lugnano in Teverina e San Gemini spetta il poco invidiabile record di positività che ha raggiunto rispettivamente il 15,34 ogni 1.000 abitanti e il 14,78 ogni 1.000 abitanti. A Terni il tasso di positività è pari a 5,96 ogni 1.000 abitanti.
Antonio Onnis, il commissario all’emergenza sanitaria regionale, sulla base di questi dati che sono preoccupanti, ha rivolto un appello ai cittadini ad “adottare tutte quelle misure che possono contribuire a contenere il virus”. Il sistema sanitario regionale è sotto stress ma sta rispondendo in modo adeguato. Si stanno valutando anche le possibili soluzioni per la gestione dei pazienti a casa, laddove possibile. Per questo si sta potenziando il servizio USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziali).