Gino Venturi è stato rieletto segretario provinciale della UIL al termine del congresso che si è svolto a Narni il 5 aprile. Insieme a Venturi, nella segreteria, sono stati riconfermati Lucia Marinelli e Stefano Paloni. Vladimiro Conti resta il tesoriere.
In provincia di Terni gli iscritti alla UIL sono 15 mila, suddivisi in ben 16 categorie professionali.
“Non possiamo più essere solo il sindacato dei lavoratori dipendenti – ha sostenuto Venturi – Il mondo del lavoro ha spazi ben più ampi e penso che dobbiamo attrezzarci per dare risposta alla forte e diffusa domanda di rappresentanza che ci viene rivolta anche dai lavoratori autonomi. Per esempio dalle tante Partite iva o dai nuovi lavoratori intellettuali e delle nuove professioni. Del resto le storiche differenze tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi si sono enormemente affievolite e prevale in tutti il senso di insicurezza rispetto al lavoro e il pericolo di povertà”.
IL segretario della UIL è tornato sull’argomento del dissesto finanziario del Comune di Terni. Venturi ne aveva già parlato, a febbraio con i dipendenti dell’Ente e si appellò al senso di responsabilità di tutte le forze politiche.
QUI LA NOTIZIA
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/terni-la-uil-promuove-le-larghe-intese-451629
“era possibile e si doveva evitare la procedura del dissesto con le pesanti conseguenze aggiuntive che in questi giorni sono sotto gli occhi di tutti e che la UIL aveva in tempo segnalato invitando gli amministratori di tutti i partiti a chiudersi “in conclave” pur di evitarla. Sulla dichiarazione dello stato di dissesto le responsabilità sono molto diffuse – ha detto Venturi – ed evidenziano come molte forze politiche dei diversi schieramenti, o fazioni di partiti, abbiano preferito guardare ai propri interessi elettorali invece che il bene della città. Ma anche la società civile non si è mobilitata adeguatamente.”
La UIL si propone di essere il sindacato che rappresenta i giovani, i disoccupati , i precari, i cosiddetti somministrati e i tutti coloro che si trovano in una situazione di povertà nonostante il lavoro perché hanno stipendi troppo bassi.
“Chi si iscrive alla UIL – ha sostenuto Gino Venturi – lo fa prima di tutto perché pur pensandola politicamente in modo molto diverso è convinto che una società migliore, più giusta, è possibile e vuole insieme progressivamente realizzarla. C’è enorme bisogno di un soggetto che trasformi la rassegnazione e la rabbia in azioni di proposta e di impegno collettivo.. C’è tanta necessità di tornare ad avere speranza e di parlare di futuro”.