Jonathan Monti, tesoriere del Partito Democratico comunale, rassicura sui conti del partito dopo la sortita del suo collegale “provinciale”, Simone Secondi secondo il quale mancherebbero le condizioni per sopravvivere. Secondi, dunque, prospetta la possibilità che il partito possa chiudere la storica sede di via Mazzini.
Monti osserva come negli ultimi anni il debito del partito sia crollato da 230 mila euro a meno di 40 mila euro.
“Quanto alla sede di via Mazzini – precisa il tesoriere comunale – la Fondazione dei DS (proprietaria dell’immobile), partecipando la decisione in concordia piena con tutti i livelli del PD, ha deciso da tempo di porre in vendita meno della metà dell’attuale sede per estinguere il vecchio mutuo, con la parte restante che resterà in comodato d’uso al PD.
In attesa che ciò avvenga, le difficoltà che ci sono (enormemente più ridotte di quelle di 3 anni fa), non sono tali da compromettere l’operatività organizzativa e politica di via Mazzini.”
Monti, però, non si lascia sfuggire l’occasione per lanciare una stoccata al suo collega provinciale:”
Se però il Provinciale -scrive Monti – ritiene di non farcela, siamo disponibili a gestire la sede come Comunale di Terni, ricontrattando i termini di gestione di introiti e spese con il Provinciale stesso, e lasciandola ovviamente a disposizione di tutte le altre realtà locali del PD della Provincia.
Ritengo però che non sia necessario arrivare a tanto, poiché il PD, a Terni e Provincia, poggia su gambe assai solide: la prima è il lavoro già svolto dalle segreterie in questi anni; la seconda si chiama militanza: con l’impegno e la passione di tante e tante persone della città capoluogo e di tutti i territori della Provincia.”