L’attività della mensa dei poveri San Valentino della Caritas – riferisce una nota della Diocesi – non ha smesso un giorno la sua attività anche in questo periodo difficile della pandemia.
L’accoglienza e il servizio ai tavoli, cioè in presenza, non è stato mai interrotto anche durante i giorni più critici della pandemia del Covid-19. La mensa è diventata la porta di accesso ai tanti servizi messi in atto ed è diventata il punto di riferimento di tante persone che hanno bisogno di aiuto.
Il tutto grazie anche al contributo di 8.044 euro della Fondazione Carit, nell’ambito del bando Emergenza Covid, sostegno attività delle associazioni senza fine di lucro ed enti ecclesiastici, volontariato, filantropia e beneficenza, che sono stati destinati all’allestimento del gazebo e alle spese per i beni di consumo.
In questo periodo di restrizioni per le disposizioni anti Covid, la mensa accoglie circa 50 persone, con l’ingresso in sala di una persona alla volta fino al numero di 10 presenti a turno. L’accesso è consentito previo controllo temperatura a tutti i commensali prima dell’accesso al locale della mensa.
Altre persone vengono accolte nel nuovo gazebo riscaldato e arredato, adiacente alla mensa, quando in sala non c’è posto o occorre tempo per la sanificazione effettuata ogni volta che l’ospite termina di mangiare; altri usufruiscono del cestino viveri che può essere ritirato dalle ore 12.
La maggioranza degli ospiti sono italiani circa il 90% in età compresa fra i 40 e i 75 anni. Il più anziano ha 88 anni. Scarse sono le presenze femminili. La maggior parte hanno perso il lavoro, casa e affetti familiari, persone che vivono con una pensione misera.
Anche il progetto francescano di carità e di evangelizzazione “Con il cuore nel nome di Francesco” dei Frati francescani del Sacro Convento di Assisi ha dato un contributo per la gestione della mensa.