“Che la vostra vita possa trovare consistenza e forza nella fede e nella presenza del Signore Risorto; non lasciamoci prendere e vincere dalla paura di una vita riversa su se stessi e sulle cose terrene; abbandoniamo la tristezza scatenata dalla morte e da tutte le forze di morte diffuse nel mondo; incontriamo il Risorto nella Galilea della nostra città per trasmettere e donare a tutti il supplemento della forza e dell’amore che ci viene dal Risorto”.
Parole pronunciate dal vescovo di Terni-Narni-Amelia, Mons. Giuseppe Piemontese, nell’omelia della veglia pasquale che si è svolta nel Duomo di Terni.
La celebrazione aveva avuto inizio sul sagrato della cattedrale con il rito della benedizione del fuoco e con l’accensione del cero pasquale decorato dalle monache clarisse, portato in processione lungo la navata centrale della cattedrale. E’ seguita la liturgia della parola con le letture dell’Antico Testamento e del Vangelo e quindi la liturgia battesimale con la benedizione dell’acqua del fonte battesimale, il rinnovo delle promesse battesimali e l’aspersione dell’assemblea.
“E’ un momento carico di emozione quello che viviamo, il punto più alto della nostra vita cristiana e ecclesiale in comunione con tutta la chiesa – ha aggiunto il vescovo – radunati nel cuore della notte per rivivere e incontrare il Signore risorto, nel fare l’esperienza dei discepoli: lasciarci rivestire di Cristo, facendo memoria dei sacramenti pasquali: il battesimo e l’Eucarestia. Essere discepoli di Cristo, credere nella presenza viva in mezzo a noi del Signore Risorto è il discrimine tra il nostro modo di essere e gli altri che non credono e non hanno speranza. Il Signore ha vinto la morte, è risorto, è apparso agli apostoli e alle donne e anche a noi, che vogliamo aprire gli occhi e sentire e sperimentare la presenza del risorto in mezzo a noi”.