Il 9 maggio nell’ospedale di Terni sono state individuate due nuove positività al Covid-19 che interessano il personale medico ed infermieristico. Entrambi gli operatori erano sintomatici. Diventa quindi più decisa la posizione della direzione aziendale che, in accordo con la task force regionale e il COR, sta adottando ulteriori misure di sicurezza per non vanificare gli sforzi già messi in campo per il contenimento del rischio di contagio intraospedaliero e ripartire con la regolare attività assistenziale.
Lo comunica l’azienda ospedaliera Santa Maria attraverso una propria nota.
A tal fine si procederà innanzitutto a sospendere temporaneamente l’attività nel reparto in cui presta servizio l’operatore risultato positivo, per effettuare una operazione più approfondita di sanificazione. Inoltre si procederà a ripetere i tamponi a tutto il personale delle aree interessate ai fini della riammissione al lavoro. Le misure di sicurezza adottate e lo screening tramite test molecolari in corso consentiranno di escludere tempestivamente eventuali ulteriori casi con l’obiettivo di poter ripartire con la fase due di questa emergenza. Ulteriori misure di prevenzione riguardano l’obbligo della misurazione della temperatura corporea di tutti gli operatori al momento dell’entrata in servizio per l’espletamento del turno di lavoro (utilizzando i termometri ad infrarossi forniti dalla Protezione Civile negli scorsi giorni) e di segnalare obbligatoriamente e tempestivamente l’eventuale comparsa di sintomi anche lievissimi e generici, evitando in questo caso l’accesso in ospedale da parte degli operatori stessi.
Così come sono state imposte limitazioni e regole ferree ai visitatori, vengono quindi presi particolari provvedimenti anche nei confronti degli operatori, affinché nelle aree non Covid non si tenda ad abbassare la guardia in questa delicata fase. Per tale motivi viene disposta anche la chiusura temporanea di tutte le cosiddette tisanerie all’interno dei servizi ospedalieri con il contestuale divieto di richiedere e accettare prodotti da asporto provenienti dall’esterno.
Si resta intanto in attesa dell’esito dei test molecolari che, a seguito dei casi positivi riscontrati il 4 e 5 maggio, sono già stati ripetuti a distanza di circa cinque giorni sugli operatori e sui pazienti potenziali contatti.