20 pullman , più molti mezzi privati. Sono stati centinaia gli umbri che hanno partecipato alla manifestazione indetta dalla CGIL contro la reintroduzione dei “Voucher”. Manifestazione che si è conclusa a Roma, in Piazza San Giovanni, con l’intervento della leader del sindacato, Susanna Camusso.
Lungo il corteo che da piazzale Ostiense ha raggiunto piazza San Giovanni hanno sfilato lavoratrici e lavoratori da tutta la regione, mentre in piazza San Giovanni, dalle prime ore del mattino, un gazebo della Cgil di Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio ha portato nella manifestazione anche la voce delle popolazioni terremotate. “Perché c’è una parte dell’Italia, una parte dell’Umbria che ha bisogno di solidarietà, di ripresa e di lavoro” ha detto Vincenzo Sgalla, segretario regionale.
“E’ stata una grande prova di partecipazione popolare, nonostante il caldo e l’afa – ha aggiunto Sgalla – e la nostra regione ha risposto con forza per dire no allo schiaffo alla democrazia rappresentato dai nuovi voucher”.
Per Susanna Camusso, con i nuovi voucher, si è reintrodotta “l’ennesima forma di precarietà, raccontando che è un contratto e, invece, è una pura transazione economica che non prevede alcun diritto per i lavoratori”.
Lo si è fatto – ha sottolineato la leader della CGIL – grazie ad “una furbizia” e con uno “schiaffo alla democrazia”. Non facendo esprimere i cittadini: “Non si può rubare il voto ai cittadini e il futuro alle ragazze e ai ragazzi del Paese”, ha ribadito la Camusso , riferendosi al referendum abrogativo che si sarebbe dovuto tenere il 28 maggio, di cui, ha ripetuto ancora una volta , governo e politica “hanno avuto paura”. Scegliendo poi “la strada peggiore” e aprendo un “vulnus” democratico. “Con tutto il rispetto e la misura dovuta, noi suggeriamo al Presidente della Repubblica che siamo di fronte ad una esplicita violazione della Costituzione”, ha detto la Camusso.