La sera del 27 luglio 1993 l’agente di polizia municipale di Milano, Alessandro Ferrari, si accorse di un fumo biancastro che fuoriusciva da una Fiat Uno , parcheggiata in via Palestro, nei pressi del Padiglione di Arte Contemporanea; avvertì i vigili del fuoco che arrivarono in poco tempo e si accorsero che all’interno dell’utilitaria era stata sistemata una bomba; non hanno fatto in tempo a fare altro perché la bomba esplose investendoli in pieno (erano tre vigili del fuoco, tutti morti); le altre vittime furono l’agente di polizia municipale e un immigrato che stava dormendo su una vicina panchina.
Tra i vigili del fuoco che persero la vita, anche il vigile Stefano Picerno che, all’epoca aveva 37 anni. Era nato, infatti, il 12 settembre del 1956 , a Terni, ed era entrato a far parte del Corpo dei vigili del fuoco nel 1976.
Alla memoria di Picerno è stata intitolata la via che conduce al comando provinciale di Terni.
Per quella strage, nel 1998, furono condannati, quali autori materiali, a vario titolo, 9 mafiosi delle famiglie palermitane di Brancaccio e di Corso dei Mille, fra loro, Gaspare Spatuzza.