L’ANPI (l’associazione nazionale partigiani) il cui ruolo è messo in discussione da alcune giunte comunali qua e là per l’Italia trova un alleato a Terni nel sindaco Stefano Bandecchi che ha difeso a spada tratta, questa mattina, l’associazione.
” L’ANPI – ha detto Bandecchi – ha un ruolo fondamentale, credo che sia una di quelle associazioni che non dovrebbe mai essere spenta. Della serie, fra mille anni avrà ancora valore? Ha sempre valore l’ANPI che ci ricorda che era solo ieri ciò che è successo”.
In precedenza il sindaco, citando Giuseppe Ungaretti che pure era stato iscritto al partito fascista, aveva detto che “il nazifascismo era (è) un elemento da annientare” e aveva ricordato “tutti quegli uomini, non solo comunisti, ma liberali, repubblicani, socialisti, democristiani che hanno voluto lottare per liberare il proprio padre , il proprio fratello e per dare a noi la possibilità di vivere una vita libera”.
“La libertà è come l’aria – ha aggiunto Bandecchi rivolto ai giovani presenti in sala, del Liceo Donatelli – ce ne accorgiamo solo quando manca”.
Dopo il sindaco è intervenuto il Prefetto di Terni, Antonietta Orlando: “è la festa della Repubblica ed è la festa con la quale celebriamo la liberazione italiana da una occupazione straniera e da una dittatura. Tutto questo ha avuto un grande tributo di sangue – ha detto ancora il prefetto – e siamo qui anche per celebrare le tante persone che hanno dato la vita per far sì che oggi noi possiamo vivere in uno stato democratico, in un paese in cui libertà sono scolpite nella nostra costituzione. È giusto e importantissimo onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita e anche coloro che si sono sacrificati e che hanno combattuto, anche in solitudine, sulle montagne”. “Quello che è stato conquistato con grande sacrificio – ha sottolineato il prefetto – non possiamo darlo per scontato, le libertà non possiamo considerarle definitive, la mia generazione deve conservare la memoria per consegnarla alle generazioni future”.
Sono anche intervenuti il vescovo di Terni mons. Francesco Antonio Soddu, il parlamentare di Forza Italia Raffaele Nevi, il vice presidente della provincia di Terni Francesco Maria Ferranti, il consigliere regionale 5 stelle Thomas De Luca e la vice presidente dell’ANPI, sezione 13 giugno, Nicoletta Filipponi.
La cerimonia di palazzo Spada è stata conclusa da Stefano De Majo che ha recitato un monologo “Mio padre è morto partigiano”, la poesia di Roberto Lerici.
Sono posi state deposte corone d’alloro in piazza della Repubblica, davanti alla lapide che ricorda i nomi dei caduti, presso la rotonda dei partigiani e in piazza Briccialdi, presso il monumento ai caduti.
Il corteo è stato accompagnato dalla banda Tullio Langeli che ha suonato “Il silenzio”, L’inno di Mameli” e “Bella ciao”.
Mai tanta gente in pizza, negli ultimi anni, come oggi.