“In balia della mia testa senza potermi affidare a uno psichiatra di riferimento in grado di seguirmi nel tempo, capirne le difficoltà, studiare la mia fragilità, approntare una cura che mi stabilizzi, che mi renda una persona tranquilla, sicura e non un pericolo , per me e per gli altri. Chiedo troppo? Chiedo la luna nel pozzo? Non mi pare proprio.”
Il grido d’aiuto lo lancia Peppe, 66 anni, che vive ormai da qualche anno a Terni , anche se non è di Terni.”
“Sono in cura al centro di salute mentale della Usl Umbria 2 – ci spiega – ho bisogno di aiuto, loro conoscono la mia situazione che è medio-grave.”
E ci racconta un episodio che è successo poco tempo fa quando ha avuto a ridire sull’utilizzo della mascherina e stava per alzare le mani verso un
uomo. “Non so come mi sono fermato” , ci dice Peppe.
“Io sono pronto a denunciare tutto alla Procura della Repubblica per la mancanza di personale a garantire la salute pubblica, specialmente mentale, a chi ne ha bisogno. Non è possibile che in 5 anni io abbia cambiato 4 psichiatri, ma stiamo scherzando? Io chiedo al Servizio Sanitario uno psichiatra che mi segua, il che significa che non se vada dopo un mese o dopo un anno, uno psichiatra stabile cui io possa spiegare la mia situazione. Il medico per conoscere il paziente ci deve stare a colloquio, lo deve conoscere, deve conoscere la sua storia”
E ci fa vedere una ricetta del 23 agosto scorso compilata dall’ennesimo nuovo psichiatra che gli “suggeriva” di cambiare la cura con altre medicine: “quelle medicine non le ho prese perché se mi sento male a chi mi rivolgo, qual è il mio psichiatra? Lo psichiatra di turno ? Ma lui cosa ne sa della mia malattia? Dovrebbe leggere e capire la mia situazione dal fascicolo personale ( una cinquantina di pagine o più…credo) Non c’è nessuno. O meglio, ce ne sono 3 e hanno 90 pazienti ciascuno per sentito dire. Ma siamo tanti di più e noi che facciamo? A chi ci rivolgiamo? Ma che siamo carne da macello? Io chiedo qualcuno che mi curi e che mi aiuti a sopravvivere. Di psichiatri ce ne vorrebbero il doppio, perché la Usl non li assume? Saremo almeno 200/300 che cambiamo continuamente specialista. Così si gioca sulla pelle delle persone.”
Tutte le malattie sono serie però ce ne sono sicuramente di più gravi. I problemi mentali, indubbiamente, sono molto seri. Peppe, quando non è nella testa, rappresenta un pericolo per sé e per gli altri: “io in quel momento non so, non ragiono; anche di recente sono stato in difficoltà, all’uscita dalla farmacia, vedevo una strada enorme, non riuscivo a muovermi, mi sono messo seduto. Io non so cosa sia successo, a un certo punto è venuta una persona, mi ha messo in macchina e mi ha portato a casa. Io, ad oggi, non so chi è stato. Che brutto momento.”
“Con la testa non si scherza, occorrono psichiatri che si prendano in carico le persone che soffrono, fra le quali, io. Chiedo di essere seguito da uno specialista che si studi la mia situazione. Io mi batto pure per gli altri che non hanno voce. Cambia il medico e cambiano le medicine, è un gioco pericoloso. Io sono preoccupato. La mente è capace di qualunque cosa , io spero di non arrivare mai a fare qualcosa di brutto, questa è la mia paura.”
Ecco perché Peppe chiede aiuto e spera che qualcuno raccolga la sua richiesta.