“Dal 1983”, quando Enzo Tortora fu arrestato “è cambiato poco. Faccio un esempio recente, parliamo di Bibbiano, Foti (lo psicoterapeuta fatto diventare un mostro dalla Meloni a Da Maio e da certa stampa) è stato assolto. Ma quello che mi ha colpito è la comunità di Bibbiano che ha detto ‘ci avete strumentalizzato,tutti, a fini elettorali’. Dalla politica, e a seguito i giornali. La mia vicinanza va a quella comunità perché nessuno se ne è fatto carico, se non il sindaco del Pd”.
E’ il pensiero di Gaia Tortora, giornalista de La7, parlando della vicenda del padre Enzo Tortora, in occasione della presentazione a Firenze del suo libro ‘Testa alta, e avanti’ (Mondadori), nel quale racconta la sua storia e quella della sua famiglia.
Gaia Tortora ha ricordato che il giorno dell’ arresto del padre, il 17 giugno 1983, lei era una 14enne e doveva sostenere l’esame di terza media, se tutto questo fosse avvenuto “oggi sarebbe stato diverso per me, perché avrei avuto altri strumenti, a 14 anni è tosta. Quel giorno rientrata in casa nulla era più come prima. Noi eravamo convinti che tutto potesse risolversi in poche ore ma poi diventano ore, mesi anni”.
Alla presentazione del volume ha partecipato il sindaco di Firenze Dario Nardella secondo cui “questo è un libro forte, vero, una cosa molto seria. Posso solo lontanamente immaginare cosa sia stato scriverlo. Forse è anche un atto liberatorio. Tra una settimana saranno 40 anni dall’arresto di Enzo Tortora. Non è un semplice libro ma è un gesto di coraggio. generosità e profondità. E’ un gesto di grande umiltà di cui noi dobbiamo essere grati”.
La vicenda Tortora, l’ingiusto arresto e l’altrettanto ingiusta detenzione resteranno una macchia indelebile sul funzionamento della giustizia in Italia.
Quanto alla vicenda di Bibbiano sulla quale ha indagato la Procura di Reggio Emilia su presunti abusi negli affidi familiari nella Valle d’Enza (2019, clamore grandissimo) strumentalizzata a fini elettoralistici, con l’assoluzione clamorosa di Claudio Foti in appello dovrebbero essere molti politici (alcuni sono al governo, una è pure presidente del consiglio) a chiedere scusa (ma non lo faranno). Per non parlare di certi giornali come “Libero” e “Il Giornale”. Che scrissero delle autentiche oscenità.
“Parlateci di Bibbiano”, ricordate?, “mai col partito di Bibbiano” (poi sappiamo come finì).