51 milioni di euro di IVA evasa e almeno 153 milioni di relative sanzioni: sono i numeri dell’accertamento concluso dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Perugia e contestato ad una società di Milano operante nella vendita di prodotti petroliferi provenienti da Romania, Repubblica Ceca, Croazia, destinati per una cospicua parte al mercato umbro.
La complessa attività di verifica economico-finanziaria ha trovato riscontro dall’esame dell’imponente documentazione sequestrata su ordine della Procura della Repubblica del capoluogo regionale umbro, nonché per le operazioni poste in essere nel 2019, dalle analisi ricavate da banche dati e iniziative di intelligence portate a termine dai funzionari ADM perugini. Le attività espletate hanno permesso di ricostruire i volumi di prodotto commercializzato, la provenienza e l’ammontare complessivo della frode realizzata.
L’Agenzia ha provveduto a notificare gli atti alla gestione della società milanese, mentre sono in corso di formalizzazione quelli propedeutici al recupero dell’ingente evasione e all’irrogazione delle relative sanzioni amministrative.
Il periodo oggetto di indagine ha interessato le attività svolte tra il 2017 e il 2019 e le violazioni contestate riguardano la presentazione di dichiarazioni IVA infedeli oltre che omessi versamenti della stessa imposta afferente la commercializzazione sul territorio nazionale del prodotto petrolifero proveniente dai Paesi Europei.
La società fa parte di una serie di soggetti giuridici individuati nell’ambito dell’indagine denominata operazione “Grifo Fuel” – coordinata dalla stessa Procura della Repubblica e condotta dall’Ufficio ADM di Perugia congiuntamente al locale Comando della Guardia di Finanza – che nel febbraio 2020 portò all’arresto di 3 soggetti, due milanesi e 1 romano, ritenuti responsabili di una colossale “frode carosello” su scala internazionale, che aveva portato all’evasione di quasi 100 milioni di euro di IVA e il riciclaggio di ulteriori 10 milioni di euro di proventi illeciti grazie a un colossale giro di fatture false per circa 700 milioni di euro.
L’inchiesta, partita a seguito di un controllo fiscale di ADM nei confronti di un’azienda umbra operante nella compravendita di carburante, ha coinvolto 50 persone e 33 società (con sedi in Campania, Lombardia, Lazio e Molise) e su disposizione del GIP di Perugia, al sequestro per equivalente di beni come terreni, fabbricati, appartamenti, autoveicoli, imbarcazioni e quote societarie.L’accertamento concluso in questi giorni sta consentendo di verificare che l’evasione portata a termine dal sodalizio criminoso era addirittura superiore ai 110 milioni accertati in fase penale.