Il viaggio è iniziato lo scorso 10 agosto e si concluderà con il ritorno a Terni, fra una quindicina di giorni. Un viaggio entusiasmante, avventuroso, attraverso l’Europa. Un viaggio solitario che ha spinto Roberto Broccucci, 20 anni, di Terni, fino al punto estremo del continente, in Norvegia, a NordKapp (Capo Nord). In sella alla sua Suzuki 250 carenata.
“E’ stata una necessità di libertà – dice Roberto, raggiunto al telefono a Capo Nord – di togliersi le catene che ci avvolgono tutti i giorni , mi sono detto voglio partire e voglio viaggiare e si può viaggiare anche con pochi soldi. Io ad esempio sono arrivato fin quassù ma spenderò non più di 2 mila euro, tutto compreso, anche le telefonate”.
“Mi piace anche comunicare agli altri – aggiunge Roberto, le cui parole mi arrivano come stesse a un metro di distanza da me – questo desiderio di viaggiare perché tanta gente si è rassegnata alla quotidianità, facendo tutti i giorni le stesse cose”.
Roberto ha la patente da soli due mesi ma questo viaggio così lungo e solitario non lo ha spaventato. Né i genitori hanno potuto fare nulla per impedirglielo. Aveva deciso e non avrebbe rinunciato per nessun motivo.
“Io sono fatto così , sono capace di prendere la bicicletta e percorrere 400 chilometri; faccio la maratona da solo – aggiunge – per confrontarmi con me stesso, percorro 42 chilometri in 3 ore e 15 minuti. Volevo fare la maratona di San Valentino ma mi sono infortunato alla tibia, al perone e ai legamenti e in quei giorni zoppicavo e ho dovuto rinunciare”.
Fra tanto sport e tanta avventura Roberto Broccucci studia: facoltà di giurisprudenza a Roma Tre , dopo aver preso la maturità al Liceo scientifico. “Il mio obbiettivo sarebbe quello di diventare magistrato”.
Ma torniamo a questo viaggio
“Spero di poter comunicare alle persone – insiste Roberto – questo desiderio di viaggiare , di dedicare magari 15/20 giorni l’anno per visitare un’altra nazione. Se poi ci si sposta in moto costa veramente poco. Basta la voglia di partire, anche sotto la pioggia. Se uno ha voglia di confrontarsi, il confronto genera solo miglioramenti, io penso che il cambiamento non vada costretto ma vada incentivato e promosso. Io penso così”.
A sentirlo parlare, a pensare dove si trova ora, da solo , non si direbbe che si abbia che fare con un ragazzo di 20 anni. Roberto è certamente molto più maturo di tanti suoi coetanei. E ha le idee chiare. Sarà anche il fatto che la sua vita non è stata semplice. E non ha problemi a ricordare che a 11 anni , a scuola , è stato vittima di bullismo. 5 vigliacchi lo hanno costretto, temporaneamente sulla sedia a rotelle. “Sono finito in ospedale , ho dovuto fare la riabilitazione perché a scuola mi hanno riempito di botte”. Un episodio bruttissimo e sconvolgente dal quale Roberto si è comunque ripreso. “Mi sono detto , questa cosa mi rafforza, i problemi me li risolvo da solo e anche questo viaggio che sto facendo da solo è un modo di confrontarmi con me stesso e dire, ce la faccio”.
TORNIAMO AL VIAGGIO
“Adesso devo andare a Helsinki, poi da Helsinki vado in Estonia, quindi, Lituania, Lettonia, Polonia, forse Budapest, Slovenia, Austria e ritorno in Italia.” Se sarà possibile lo seguiremo in questi suoi spostamenti.
NOSTALGIA DI TERNI
“Terni resta nel cuore. A Capo Nord, per dire, mi sono mangiato un panpepato , ho l’adesivo delle Fere sulla moto , ho preso 3 sassi dalla Passeggiata e li ho lasciati a Capo Nord, ho portato un pezzo di Terni fin quassù. Un po’ di Terni ,me lo porto sempre appresso, compreso il dialetto. Terni ha tante cose positive e tante cose negative però quando stai e 5/6 mila chilometri un po’ ti manca sempre, anche l’acqua delle fontanelle che quassù non ci sono e una bottiglietta costa 7 euro”.
CAPO NORD
Capo Nord è stata raggiunta mercoledì 23 agosto, mentre parliamo, di buon mattino, Roberto è in un ostello di una località finlandese, impronunciabile. “Fuori piove, fa freddo, ci sono 5 gradi , devo partire lo stesso , sulle ossa un po’ si sente. L’altro giorno quando ho viaggiato per 36 ore, per non congelare, la notte, mi sono messo dietro a un TIR”.