A cento anni dalla nascita del pittore spoletino, da sempre attratto dalla natura in tutte le sue manifestazioni, viene organizzata la mostra “Giuseppe De Gregorio – Visioni fantasmatiche”. L’evento si sviluppa in quattro sedi espositive: a San Gemini presso la Sala dei Priori di Palazzo Vecchio, presso la Sala culturale Stazione di Posta e la Sala multimediale Santa Maria Maddalena, a Terni presso il Clt in via Muratori. I curatori: Massimo Duranti e Andrea Baffoni, con la determinante collaborazione di Daniela De Gregorio, scrittrice e filosofa, figlia dell’artista.
Giuseppe De Gregorio ha sempre cercato di raffigurare la natura nei suoi modi particolari e stravolgenti. Nell’immediato dopoguerra è il cubismo ad indicargli l’indirizzo artistico da seguire, mentre all’inizio degli anni Cinquanta, gli stimoli provenienti dall’Europa e da oltreoceano, lo convincono a passare all’informale declinato poi in ultimo naturalismo. Gli anni Sessanta segnano il periodo del Gruppo di Spoleto, o Gruppo dei Sei, e del Premio Spoleto del quale vince diverse edizioni. Una stagione che per De Gregorio dura fino al 1969, quando decide di passare alla rappresentazione di particolari della natura, con un ritorno ad una parvenza di figura. L’artista carica la natura di significati simbolici: il dettaglio è portato all’estremo e amplificato, gli oggetti scelti e opportunamente composti sembrano immersi in un liquido amniotico o come adagiati in un fondale marino, l’immagine risulta attenuata e vibratile, più onirica che reale.
L’antologica, 75 opere di Giuseppe De Gregorio, è organizzata nella cittadina in cui, nel 2003, l’artista del Gruppo dei Sei tenne l’ultima mostra in vita: a San Gemini. In più, nella ex Chiesa di Santa Maria Maddalena, è allestita “Sei dei Sei”, una simbolica esposizione di sei opere di Giuseppe De Gregorio, Filippo Marignoli, Giannetto Orsini, Ugo Rambaldi, Piero Raspi e Bruno Toscano, in ricordo dello slancio innovativo dell’ “informale spoletino” la cui attività ebbe risonanza nazionale. Sebbene è vero che l’Ente Giostra dell’Arme non potrà svolgere l’annuale manifestazione per non generare situazioni di rischio, è anche vero che non intende cancellare la tradizione delle quarantasei edizioni di mostre d’arte moderna di qualità come quelle di Dorazio, Matta, Turcato, Burri, Dottori, Greco, Quaglia, Valentini.
L’evento espositivo “Giuseppe De Gregorio- Visioni fantasmatiche dei muri scrostati, della terra, del mare e della storia per il centenario” è stato realizzato col fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni, della Regione Umbria, del Rotary di Terni, del Clt Terni, dell’Associazione per la Valorizzazione del patrimonio storico San Gemini di Leda Violati, della Sp Sala culturale, del Grand Hotel San Gemini, di Unipol (agenzia di Acquasparta); si avvale del patrocinio dei Comuni di Spoleto e San Gemini e dell’Accademia Nazionale di San Luca. La mostra resterà aperta fino al 18 ottobre con orario 16-19,30. Gli ingressi saranno contingentati, nel rispetto delle misure anti Convid-19.