Ultimo in classifica nella particolare graduatoria che raggruppa le cittadine dell’Umbria con una popolazione superiore ai quindicimila abitanti: a Narni è complicato per uno straniero, ancor più se extracomunitario, fare impresa e così alla fine ve ne sono solo il 6,3% rispetto a tutte le attività economiche. Un numero bassissimo, insignificante, che dimostra una difficoltà economica del territorio oltre alla scarsa integrazione degli imprenditori provenienti dall’estero. La classifica dice anche che Narni è seguito da Orvieto (6,8%), Todi (7,2%), Gubbio (7,7%) e Assisi (8,5%). Queste le percentuali che sono ben al di sotto della media regionale e nazionale che è del 10,7%. La Camera di Commercio dell’Umbria si è incaricata di contarle tutte ed ha messo in linea dei dati curiosi. Il Comune di Poggiodomo, per dire, non ha alcuna impresa straniera mentre Fossato di Vico propone una percentuale del 19%, seguita da Attigliano (18,3%). In valore assoluto si scopre che a Terni risiedono 1.490 imprese di stranieri su 10mila 802 totali. Più nel dettaglio si può osservare che, delle 9mila 792 imprese di stranieri presenti oggi in Umbria, il 28,1% fa riferimento a persone comunitarie, il record è dei romeni nell’edilizia, mentre il 71,9% fa riferimento a persone extracomunitarie.