Un uomo di 82 anni in sorveglianza attiva domiciliare è deceduto durante la notte nella propria abitazione di Stroncone.
Dimesso tre giorni fa dall’Azienda Ospedaliera di Terni, in seguito a ricovero ospedaliero per complicanze riconducibili a gravi patologie di tipo cardiovascolare e renali, al suo ritorno a casa ha sviluppato un lieve stato febbrile, per cui era seguito e monitorato sia dal medico di medicina generale che dagli operatori del centro di salute del Distretto di Terni.
Le sue condizioni hanno subito un ulteriore peggioramento durante la notte verosimilmente per l’aggravamento delle condizioni cliniche legate alla patologia di base.
SULLA SUA PAGINA FACEBOOK IL SINDACO DI STRONCONE, GIUSEPPE MALVETANI, HA PRECISATO CHE IL IL SUO CONCITTADINO DECEDUTO NON E’ MORTO PER CORONAVIRUS.
IL POST DEL SINDACO DI STRONCONE
Mi trovo costretto a fare una precisazione sulla scomparsa di un nostro concittadino che ha rattristato la comunità stronconese nella giornata di oggi e per la quale porgo, a nome dell’Amministrazione tutta, le mie più sentite ed affettuose condoglianze alla moglie, rimasta sola.
La persona venuta a mancare nella notte, di 82 anni, soffriva di gravi patologie pregresse di tipo cardiovascolare e insufficienza renale cronica. Come da comunicato diffuso dalla stessa USL, era stato dimesso tre giorni fa dall’Azienda Ospedaliera di Terni, in seguito a ricovero ospedaliero per complicanze riconducibili alle gravi patologie di cui soffriva.
Al suo ritorno a casa ha sviluppato un lieve stato febbrile, per cui era seguito e monitorato, in stato di sorveglianza attiva domiciliare, sia dal medico di medicina generale che dagli operatori del centro di salute del Distretto di Terni.
Il Comune, sia direttamente che attraverso la Protezione Civile, si era subito attivato per dare supporto ai due coniugi, anziani e soli, per il reperimento e consegna delle ricette e dei farmaci di cui necessitavano.
Le sue condizioni hanno subito un ulteriore peggioramento durante la notte, verosimilmente per l’aggravamento delle condizioni cliniche legate alla patologia di base.
A differenza di quanto qualche giornale ha scritto (e poi rettificato), questo nostro concittadino non era positivo per coronavirus e, conseguentemente, non era in isolamento contumaciale (quarantena).
Continueremo, ovviamente, anzi lo stiamo già facendo, a dare il nostro massimo sostegno e supporto alla moglie, cui va, credo di poter parlare a nome di tutti, la nostra più affettuosa vicinanza.