Riprende il festival di OperaInCanto, intitolato quest’anno “Rossiniania”, perché interamente dedicato a Gioacchino Rossini e più in particolare alla sua musica non operistica, che consente di scoprirne il genio da angolazioni più varie, curiose e insolite, superando i vecchi cliché.
Il primo appuntamento è domenica 1 ottobre alle ore 17.30 nell’abbazia di San Nicolò a San Gemini con la “Petite Messe solennelle”, ultimo grande capolavoro di Rossini, scritto a settantuno anni, nel 1863.
Questa musica, piena di inventiva melodica e di originalità ritmica e armonica, sfiora talvolta toni che possono sembrare profani, ma subito dopo passa al raccoglimento religioso e alla serena spiritualità. Rossini con la sua consueta ironia la definì una “umile piccola Messa”, mentre non è affatto piccola e tanto meno umile, nonostante richieda pochi esecutori: quattro voci soliste, un piccolo coro, pianoforte e armonium. Questa volta la si potrà ascoltare da quattro voci ideali per la musica di Rossini: sono il soprano Elisa Cenni, il contralto Diana Bertini, il tenore Roberto Iachini Virgili, il basso Federico Benetti. Con loro la Corale Amerina, Emanuele Grigioni al pianoforte e Gabriele Catalucci all’armonium. Tutti sotto la direzione di Giovanni Battista Rigon, che è salito sul podio di molti dei più importanti teatri e delle migliori orchestre italiane ed ha vinto nel 2012 il prestigioso Premio “Abbiati”, assegnato dalla critica musicale italiana ai migliori interpreti dell’anno.
Giovedì 5 ottobre ci si sposta al Teatro Secci di Terni, alle ore 10.30 per i ragazzi delle scuole e alle ore 21 per il pubblico “normale”, per un concerto dal titolo enigmatico affascinante, Rossini, Maderna e un satellite. L’enigma è presto spiegato: Il concerto si aprirà con Serenata per una satellite, il brano più significativo di uno dei più importanti compositori della seconda metà del secolo scorso, Bruno Maderna, morto prematuramente nel 1973. E sarà ancora Maderna a chiudere il concerto con il suo Venetian journal. Ma al centro del programma sta Rossini, visto con gli occhi di alcuni compositori contemporanei, che sono partiti dalla sua musica per scrivere qualcosa di nuovo. Uno è Azio Corghi, il cui Petit caprice (stile Offenbach) è la libera trascrizione per violino solo di uno dei Caprices de vieillesse dell’autore del Barbiere di Siviglia: sarà anche un affettuoso omaggio a Corghi, scomparso lo scorso anno. Accanto a queste musiche stanno tre brani nuovissimi, commissionati da OperInCanto proprio per questa occasione a tre interessanti e apprezzati compositori dei nostri giorni, Daniele Carnini, Fabrizio De Rossi Re e Roberta Vacca, che si sono ispirati a Rossini, ognuno secondo la propria personalità e il proprio stile. Anche questa volta interpreti di lusso: il tenore Carlo Putelli ha cantato con i più grandi direttori, come Pappano, Abbado, Sawallich, Giulini; il violinista Vincenzo Bolognese ha al suo attivo una prestigiosa carriera di solista ed il primo violino a dell’Opera di Roma; Fabio Maestri – che sarà sul podio dell’Ensemble In Canto – è l’anima del festival e ha diretto le principali orchestre italiane. Carlo Fiorini firma il progetto visivo.
Ai ragazzi delle scuole è riservata la pocket-opera Un barbiere a Siviglia, chiaramente tratta dal rossiniano Barbiere di Siviglia, raccontato a modo suo da Michele Suozzo, una voce notissima perché da molti anni è autore e conduttore de La barcaccia su Rai Radio3, appuntamento quotidiano con l’opera adorato da ogni melomane. I cantanti Giada Frasconi (Rosina), Paolo Pellegrini (Almaviva) e Dario Ciotoli (Figaro) saranno accompagnati dalla pianista Maria Teresa Ferrante. Ad Amelia, Palazzo Petrignani, giovedì 12 ottobre alle ore 10 e alle 11.30.
E come gran finale il festival riserva al pubblico di Terni – sabato 14 ottobre alle ore 17.30 nel Teatro Secci – un vero gioiello musicale, ovvero un concerto di quei due giovani ultraottantenni che rispondono ai nomi di Bruno Canino e Antonio Ballista. Quando hanno cominciato a studiare insieme erano studenti al conservatorio e ancora oggi, dopo più di sessant’anni, sono un duo pianistico inossidabile, noto letteralmente in tutto il mondo. Sarà una vera gioia ascoltare questi due pianisti, serissimi e allo stesso tempo vivaci e spiritosi, che per “Rossiniana” hanno preparato un programma speciale, imperniato su Rossini. Eseguiranno una ricca scelta dei tanti pezzi brevi e geniali che Rossini compose negli ultimi quarant’anni di vita, dopo aver chiuso con l’opera. A questi brani intercaleranno trascrizioni e rielaborazioni di Rossini ideate da Arnold Schoenberg all’inizio del secolo scorso e da Azio Corghi in anni recenti.
Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro.