Tutti d’accordo sul fatto che lo stadio nuovo e la clinica privata che vuole costruire il presidente della Ternana siano un treno che passa una sola volta ma il problema è realizzarli. E il nodo, in tutta la vicenda, sta nel nulla osta a costruire la clinica (in parte convenzionata) con il sistema sanitario regionale. L’ha posta come condizione lo stesso presidente della Ternana, a meno che non faccia marcia indietro. Dunque la maggioranza che governa la città , che è la stessa che governa la regione, dovrà esser particolarmente convincente a Perugia, dovrà battersi, alzare la voce, battere i pugni sui tavoli se necessario, se vorrà difendere l’interesse della città. Altrimenti i progetti resteranno nei cassetti e l’ennesimo treno sarà perso.
Nel pomeriggio, comunque, si è svolto sull’argomento un consiglio comunale straordinario.
“Dal 23 febbraio – cioè da quando la Ternana ha presentato uno studio di fattibilità per il nuovo stadio Liberati – è iniziato un iter, sul quale il comune di Terni punta molto, che dovrebbe concludersi anche in anticipo rispetto alle tempistiche di legge per la dichiarazione di pubblico interesse”. Lo ha detto il sindaco di Terni Leonardo Latini aprendo i lavori del consiglio straordinario dedicato allo stadio Liberati che la Ternana vorrebbe realizzare.
“E’ un progetto di amplissimo respiro – ha aggiunto il sindaco – perché completerebbe la città dello sport con le piscine dello stadio e il PalaTerni che sta prendendo sempre più forma. L’amministrazione ha sempre puntato sullo sport, sul turismo sportivo, la valenza sociale dello sport , questo polo sarebbe un formidabile attrattore di eventi e manifestazioni, con il PalaTerni che potrebbe ospitare eventi non solo sportivi ma anche di altra natura. Si tratterebbe di un vettore di enorme sviluppo per il nostro territorio. Quindi c’è profondo interesse dell’amministrazione pubblica”.
“Come sapete – ha detto ancora il sindaco – lo studio di fattibilità presentato dalla Ternana poggia, in parte, la propria sostenibilità economico-finanziaria nella realizzazione di una clinica privata parzialmente convenzionata anche se l’obiettivo principale per la città resta quello di un ospedale nuovo perché la sanità pubblica resta l’obiettivo principale, da salvaguardare e da potenziare”. Ciò non renderebbe meno importante la realizzazione di una clinica privata parzialmente convenzionata con livelli qualitativi molto alti. “Ospedale nuovo e clinica andrebbero sicuramente a incentivare molta mobilità attività sul nostro territorio – ha aggiunto il sindaco – e sarebbero motivo di riduzione di mobilità passiva che molto costa alle casse regionali per la sanità pubblica. Non sfuggirà poi che tutto questo significa non pochi posti di lavoro. Dunque l’opera sarebbe fondamentale per lo sviluppo e il futuro del nostro territorio. E’ chiaro che il percorso non è facile con una struttura sanitaria regionale già delineata, la procedura è nuova, ha delle criticità da affrontare ma non ci dobbiamo far spaventare e ci deve essere la coralità di tutti a sostenerla, così saremo pionieri e innovativi”.
Intervenendo subito dopo il sindaco, l’assessore ai Lavori Pubblici, Benedetta Salvati ha assicurato che entro la metà di maggio il consiglio comunale sarà in grado di approvare l’interesse pubblico della realizzazione del nuovo stadio.
Si è quindi sviluppato il dibattito, critiche le opposizioni. Alessandro Gentiletti (Senso Civico) ha invitato la maggioranza ad assumere le necessarie iniziative per far sì che si realizzino stadio e clinica. Emanuele Fiorini (Gruppo Misto) ha spostato la questione sul nodo centrale che è quello della convenzione con la regione per l’eventuale clinica privata. “Se non c’è la convenzione – ha detto Fiorini – Bandecchi non costruirà lo stadio”. Si è detto assolutamente favorevole a un riequilibrio territoriale dei posti letto in convenzione con il sistema sanitario regionale il capogruppo del PD Francesco Filipponi. “Siamo a favore della costruzione della nuova clinica”, ha detto ancora Filipponi. Luca Simonetti del M5S ha ribadito che “la partita si gioca a Perugia, su quei tavoli e lei – dice rivolgendosi al sindaco – non può venire qui e presentarci un progetto quando sa benissimo che se non c’è un impegno straordinario da parte sua di vestire la maglia della città, di togliersi la maglia di partito e di battere i pugni sul tavolo, lo stadio, la clinica, tutto il lavoro che stanno facendo gli uffici non serve a niente, è una sorta di danno erariale perché sappiamo benissimo che quelli che daranno il via libera all’opportunità per questa città sono a Perugia e sono le stesse persone del suo partito. Avete un’ampia maggioranza per fare quello che volete e se non lo farete sarà solo responsabilità vostra”.
Alla fine di un consiglio durato circa 4 ore è stato approvato un atto di indirizzo presentato da Doriana Musacchi che prevede di dare “massimo impulso per far proseguire nel pieno rispetto della procedura amministrativa legale prevista, tutte le operazioni già iniziate con i soggetti competenti assicurando tempi certi e trasparenza nelle comunicazioni in modo da rendere la cittadinanza coesa e consapevole dell’importanza dei progetti sopra menzionati”.
Una seduta di consiglio , per paradosso, “inutile” secondo Paolo Angeletti (Terni Immagina). “Parole parole parole” secondo Gentiletti che si è astenuto.