“Sono qui per condividere i risultati raggiunti dalla nostra squadra in un anno fiscale drammatico e irripetibile”.
Così l’amministratore delegato di Acciai Speciali Terni, l’ingegner Massimiliano Burelli, ha iniziato il discorso di sintesi di quanto accaduto in AST negli ultimi 12 mesi. In una cornice diversa dal solito, non più all’interno dello stabilimento bensì in Duomo dove è stata celebrata la messa di Natale, proprio per AST, dirigenti, lavoratori e le loro famiglie, da Mons. Giuseppe Piemontese.
“Una seconda parte dell’anno – ha aggiunto Burelli – dominata dall’incertezza della pandemia che, da emergenza sanitaria, si è presto trasformata in una delle peggiori crisi economiche dal dopoguerra. Questo tsunami ha travolto ogni cosa, le nostre private, private e lavorative, l’economia nazionale e mondiale e con essa i maggiori mercati di riferimento. I risultati di AST , purtroppo, non sono rimasti indenni. Non è un mistero che la pandemia si sia abbattuta sul nostro settore in un periodo già molto difficile per l’acciaio, in Italia, in Europa e in tutto il mondo. L’effetto dei dazi introdotti da Trump all’inizio del 2018 che hanno determinato il riversamento in Europa di tutto l’eccesso di capacità produttiva asiatica, seguito dal rialzo del prezzo del nichel ed infine l’arrivo della pandemia, hanno comportato una congiuntura economica negativa irripetibile”.
Nonostante le difficoltà, ha ribadito l’AD di AST “non ci siamo mai persi d’animo”.
Burelli ha ricordato come Thyssenkrupp abbia avviato il processo che porterà alla vendita di AST o alla ricerca di un’azionista di maggioranza. “L’unico obiettivo – ha aggiunto – è quello di garantire lo sviluppo e la crescita della nostra azienda”.
Sul fronte degli investimenti è stato ricordato l’impegno nel recupero e nello trasformazione delle scorie, il recente progetto avviato con Busitalia e il Comune di Terni ai quali AST offrirà l’idrogeno per gli autobus, l’impegno per il trasporto su rotaia dei prodotti spediti, ormai arrivato al 50%, “un risultato straordinario se si pensa che l’Italia punta ad arrivare al 30% nel 2030”.
“Al netto di questi risultati – ha sottolineato ancora Burelli – il mio primo obiettivo, era, resta e resterà , sempre, la tutela della vostra salute e sicurezza, la pandemia non ha fermato la divulgazione e la formazione, che si è svolta anche con modalità da remoto. Del cambiamento strutturale della sicurezza in fabbrica si sono toccati con mano importanti risultati, primo fra tutti il raggiungimento del traguardo zero infortuni nei reparti Acciaieria, area Servizi, Supply Chain e manutenzione dell’area a freddo. In tutta l’azienda si è assistito a un costante calo dell’indice degli infortuni. Nell’ultimo anno fiscale si sono registrati 12 infortuni a fronte dei 18 dell’anno scorso”.
“Le difficoltà non ci hanno fermato – ha concluso l’AD Burelli – e questo ci ha permesso di raggiungere traguardi importanti che devono rendere tutti voi orgogliosi di far parte di una squadra forte. Sono certo che con la tenacia e l’impegno che da sempre caratterizzano la famiglia AST supereremo e vinceremo anche questa sfida”.
Nella sua omelia il vescovo, Mons. Piemontese ha fatto riferimento alla pandemia, “al nuovo messia promesso” , ovverosia il vaccino. Ha accennato ai gravi problemi del mondo del lavoro. “Nel nostro territorio – ha affermato il vescovo – sono tante le attività e le imprese in crisi; sono vive, aperte e dolorose le ferite di vertenze sindacali il cui esito sembra avere un epilogo sconfortante. Pensiamo alla situazione della Treofan, alla Sangemini per citare le più emergenti. A tutto il mondo del lavoro intendiamo manifestare la nostra solidarietà e per loro invochiamo la misericordia del Signore ed esprimiamo l’auspicio di soluzioni soddisfacenti”.
“Se non cambiano gli stili di vita – ha infine ammonito mons.Piemontese – le abitudini e l’orgogliosa convinzione di un progresso all’infinito, di una libertà senza limiti, di egoismi temerari, l’umanità resterà sempre a rischio pandemia e in balia di trasformazioni catastrofiche”.