Sono molte le criticità ancora presenti in Ast, rilevate dalla Rsu , dopo i sopralluoghi che ci sono stati anche nella giornata di ieri, in vista della riapertura odierna della fabbrica, dopo 2 giorni di sciopero e 2 giorni di sospensione dell’attività.
La Rsu le elenca in modo dettagliato: si va dalla formazione e informazione sulle disposizioni Covid-19, che viene giudicata insufficiente, alla carenza di mascherine idonee e guanti in lattice monouso in gran parte dello stabilimento.
Inoltre rileva la RSU, all’ingresso e all’uscita dalla fabbrica non è garantita la distanza minima di un metro e questo vale anche per la portineria Serra e per il sottopassaggio zona Bramme 7.
La Rsu rileva “Locomotori non puliti e non igienizzanti” dove “la distanza degli addetti è inferiore ad 1 mt e non dispongono di mascherine, l’ utilizzo delle radio è effettuato da più lavoratori”.
Altra carenza rilevata è negli spogliatoi dove – secondo la Rsu – l’ingresso e l’uscita dovrebbe avvenire su porte distinte.
Pulpiti, posti ristoro e bagni non sono tutti puliti e sanificati.
Questi sono alcuni dei rilievi mossi dalla RSU.
L’azienda a sua volta – attraverso il direttore dello stabilimento, Massimo Calderini – ha fatto sapere di “aver preso diverse misure per affrontare questa emergenza. Abbiamo chiuso tutte le attività non necessarie alla produzione – ha detto Calderini. Abbiamo attivato lo smart working, incrementato le pulizie dell’80%, individuato tutte le attività per le quali non è possibile rispettare un metro di distanza e fornito i dispositivi individuali di protezione. Abbiamo scaglionato gli accessi agli spogliatoi e chiuso la mensa. Abbiamo aumentato del 50% i tempi delle manutenzioni, riducendo gli assembramenti. Abbiamo chiesto l’applicazione delle stesse regole a tutti i fornitori ma soprattutto abbiamo dedicato una intera giornata alla formazione sulle nuove regole e sulle raccomandazioni conseguenti.”