La notizia è del 1 agosto e proviene dal profondo Sud,da Crotone.
Infatti il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso dell’associazione costruttori di Crotone avverso l’accorpamento delle Camere di commercio di Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia.
“Ritenuto – si legge nel dispositivo – nell’ambito della delibazione tipica della presente fase cautelare, che nel bilanciamento degli opposti interessi prevalenti risultano allo stato quelli della parte ricorrente, volti in sostanza al mantenimento inalterato della situazione sostanziale nell’attesa della delibazione nel merito delle diverse, articolate questioni oggetto di giudizio, a partire da quella prospettata di una possibile illegittimità costituzionale di alcune delle norme del riordino normativo la cui prima applicazione ha dato luogo alla presente controversia. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) accoglie l’appello (ricorso n. 5210/2018) e, per l’effetto, sospende gli effetti degli atti originariamente impugnati, disponendo in ogni caso che a cura della Segreteria la presente ordinanza sia trasmessa al Tar per la valutazione di una sollecita celebrazione dell’udienza di merito.”
Dunque, il Consiglio di Stato ha sospeso l’accorpamento di queste camere di commercio calabresi, offrendo un assist a tutti quegli enti camerali che hanno fatto ricorso contro gli accorpamenti, come quello di Terni, contrario all’unificazione con Perugia.
ORA SERVE L’IMPEGNO DI TUTTI
Sulla nuova situazione che si è venuta a creare dopo la decisione del Consiglio di Stato, è intervenuto Gino Venturi, segretario provinciale della UIL, da sempre in prima fila contro la spoliazione dei centri direttivi di Terni.
“Il congelamento dal parte del Consiglio di Stato della riforma delle Camere di Commercio con la conseguente annessione di quella di Terni a quella di Perugia – scrive in un post sul suo profilo Facebook – è una gran bella notizia per quanti, come la UIL di Terni, si battono con determinazione contro il processo di acefalizzazione che, tramite la regionalizzazione di istituzioni e associazioni, sta fortemente penalizzando Terni e il territorio provinciale.
L’abbiamo definita – politica del carciofo – perché avviene lentamente, una foglia alla volta, ma procede con determinazione ed efficacia ledendo gli interessi politici ed economici del nostro territorio. C’è ora necessità, partendo dal pronunciamento del Consiglio di Stato, di una forte ed incisiva azione istituzionale e politica che porti ad una modifica della “riforma”. Ci aspettiamo finalmente – aggiunge Venturi – una forte azione unitaria di tutta la città, delle Istituzioni, dei parlamentari che partendo da una sinergia con le altre città interessate sappia creare le condizioni per bloccare definitivamente il processo di soppressione della Camera di Commercio di Terni.
Da parte sua la UIL di Terni – conclude Venturi – per sollecitare questo impegno delle istituzioni, chiede una immediata audizione alla competente commissione consiliare del Comune di Terni. Intanto, per metter a punto le ulteriori iniziative da intraprendere ho incontrato venerdì scorso a Terni, il responsabile nazionale della UIL FPL per i lavoratori delle Camere di Commercio, Guido Vacca.”