Il sindaco di Terni Leonardo Latini ha incontrato, questa mattina, una rappresentanza delle Rsu della Sangemini acque minerali, per ascoltare le problematiche e le questioni relative allo stato dell’azienda.“Ai lavoratori ed alle Rappresentanze sindacali – ha dichiarato il primo cittadino di Terni – ho manifestato l’interesse mio e di tutta l’Amministrazione comunale e assicurato il massimo impegno per tutelare la situazione dello stabilimento e dei lavoratori, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le Istituzioni. Con l’auspicio che l’azienda sia valorizzata come merita, poiché costituisce un vero e proprio patrimonio per la nostra regione e la nostra città”.
La nota di Palazzo Spada non è sfuggita all’amministrazione di San Gemini. Il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani ha diffuso, infatti, una nota di fuoco nei confronti della RSU:
“Esprimo stupore e sconcerto – scrive il senatore e sindaco Grimani – per l’inedito e immotivato coinvolgimento del Sindaco di Terni nelle vicende che riguardano la Sangemini acque minerali. Nel rispetto delle autonome scelte delle RSU e comprendendo le preoccupazioni delle stesse, ritengo che il coinvolgimento dei sindaci della Centrale Umbra abbia un senso in quanto la Sangemini è una azienda che opera in regime di concessione pubblica (le concessioni sono deliberate dalla Regione Umbria sentiti i comuni dove insistono le sorgenti) e quindi è scontato che i sindaci della Centrale Umbra vadano coinvolti, in quanto i loro territori ospitano le varie sorgenti.
Ritengo invece dannoso che, per mere esigenze elettorali volte a legittimare il nuovo corso politico ternano e nazionale, si sconfini verso coinvolgimenti di soggetti istituzionali che non hanno alcuna competenza territoriale e istituzionale sulla questione Sangemini.
Non ricordo in passato – conclude Grimani – il coinvolgimento del Sindaco di Terni per le vicende che hanno riguardato la Sangemini ed è come se su ogni vertenza venissero convocati tutti i sindaci in quanto nelle aziende lavorano cittadini di tutta la Provincia. Al fine di non sconfinare nel surrealismo e di non fare campagna elettorale sulla pelle dei lavoratori è opportuno che si ristabiliscano i ruoli e si evitino sconfinamenti che potrebbero produrre confusione a danno soprattutto dei lavoratori e del loro diritto di difendere l’occupazione.”