Per le agenzie viaggio il 2020 è stato un anno da incubo. Hanno visto sparire il loro fatturato. hanno lavorato i mesi di gennaio e fabbraio poi il black out dovuto all’esplosione del coronavirus. Il crollo del fatturato delle agenzie di viaggio umbre è stato pari al 98%. Questo 2021 si ripresenta sulla stessa falsariga del 2020.
“Non esiste infatti alcuna destinazione fruibile né per l’outgoing (viaggi all’estero) né per l’incoming (viaggi di turisti stranieri nel nsotro Paese). Resta – sostiene il sindacato MAAVI -Movimento Autonomo Agenzie Viaggi – solo una flebile speranza di poter tornare a lavorare nell’estate 2021, anche se le aziende sono consce che la ripartenza vera e propria del settore avverrà solamente nei primi mesi del 2022”.
Oggi i rappresentanti del sindacato sono stati ricevuti dall’assessore al Turismo della regione Umbria, Paola Agabiti. Un incontro interlocutorio. L’assessore non ha potuto prendere impegni su eventuali ristori da riconoscere mentre si è detta disponibile a una collaborazione con le 177 agenzie di viaggi umbre in tema di marketing e di organizzazione. “Abbiamo assoluto bisogno di avere le Istituzioni al nostro fianco per superare anche questa terribile prova – sostiene MAAVI – facciamo il lavoro più bello del mondo e non vediamo l’ora di tornare a farlo, non chiediamo altro che aiutarci oggi per poter realizzare domani il vostro prossimo viaggio, che sarà di certo il più bello di sempre”.
Insomma, fra le pieghe, si cerca di guardare al futuro, di scorgere un futuro con un minimo di speranza.
Ma l’oggi è drammatico. Le agenzie di viaggio, e nemmeno tutte, hanno ricevuto ristori pari al 20% del guadagno del periodo marzo-luglio 2019, in relazione allo stesso periodo del 2020. Del secondo ristoro, per la seconda parte dell’anno, se ne stava occupando il ministro Dario Franceschini ma ora il governo è saltato e non si sa che fine farà.
E poi c’è la scadenza fatidica del 31 marzo che coincide con la fine del blocco dei licenziamenti. Attualmente le decine di dipendenti delle 177 agenzie umbre di viaggi si trovano in cassa integrazione ma moltissimi di loro sono a inevitabile rischio licenziamento.