“In merito all’istanza di valutazione di impatto ambientale (Via) già inoltrata da Acea, con una ipotesi di bruciare 30 mila tonnellate di rifiuti speciali nell’inceneritore di Maratta, è necessario esprimere la totale contrarietà a questa opzione ed è assolutamente irricevibile l’ipotesi che Terni possa diventare di fatto la pattumiera di Roma. Si sottolineano enormi contraddizioni nel Movimento 5 Stelle ternano e nazionale in quanto va ricordato come Acea, proprietaria dell’impianto di incenerimento di Terni, è una società partecipata dal Comune di Roma che è l’azionista di maggioranza di Acea stessa”.
Lo scrive in una nota Andrea Agnetti, mebro della direzione comunale del Partito Democratico.
“E’ la Sindaca Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle scrive Agnetti – a poter agire su determinate politiche di Acea.
I 5 Stelle ternani e nazionali avevano sventolato ai quattro venti , nelle recenti campagne elettorali, la possibile chiusura definitiva dell’inceneritore di Terni proprio in virtù della guida amministrativa di Roma che avrebbe azzerato, nel tempo, il business di Acea per l’utilizzo dell’inceneritore ternano che brucia pulper proveniente dalla Toscana.
Non solo vengono disattese le promesse pentastellate, ma siamo addirittura alla richiesta ufficiale, da parte di Acea, di aumentare i rifiuti da bruciare ed incenerire a Terni, nuovi rifiuti provenienti dalla capitale facendo di Terni la discarica di Roma”.
“La questione ambientale – conclude Agnetti – è una assoluta priorità per Terni”.
Su ACEA sono intervenuti anchei consiglieri del PD a Palazzo Spada, Filipponi, Orsini e De Angelis.
““A questo punto è urgente una audizione della presidente di Acea, Michaela Castelli, nel consiglio comunale di Terni. Occorre fare chiarezza infatti su quanto sta avvenendo sia per l’impianto di incenerimento di Acea presente a Maratta sia sulle interlocuzioni in corso tra l’Amministrazione Comunale, in particolare tra l’assessore alle Partecipate, Fabrizio Dominici, per l’ingresso di Acea in Asm.Il partito democratico ribadisce la netta contrarietà sia all’implementazione delle attività degli inceneritori presenti sul territorio comunale sia alla cessione di Asm. Si tratta di due aspetti che, a causa di questa amministrazione comunale, fanno parte, purtroppo, della stessa medaglia. I cittadini non possono fidarsi di una Amministrazione comunale che da una parte vede il sindaco e l’assessore all’Ambiente fare comunicati contro l’impianto di Acea e contemporaneamente l’assessore alle Partecipate intavolare una trattativa che vede al centro della questione sia il servizio idrico che il futuro di Asm”
“L’audizione del vertice di Acea – concludono i consiglieri del PD – potrebbe anche essere l’occasione per delineare una volta per tutte l’ipocrisia del sindaco di Roma che si dice contraria agli impianti di incenerimento dei rifiuti, ma a questo punto sembra di capire solo agli impianti nel suo territorio comunale. L’impianto di Terni, utile per bruciare anche parte dei rifiuti che Roma non riesce a smaltire, invece andrebbe bene”.