Respinge le accuse che gli sono addebitate il commercialista Andrea Pierini, ternano di 48 anni, finito ai domiciliari, questa mattina, in seguito ad una inchiesta della Guardia di Finanza che riguarda il fallimento della società romana, “Valorizzazioni immobiliari”.
Insieme a Pierini sono finiti agli arresti domiciliari gli imprenditori, Fabrizio De Giovanni e Mauro De Angelis.
In base all’indagine della Guardia di Finanza di Roma, De Giovanni, De Angelis e Pierini figurano nelle compagini sociali di numerose imprese, molte delle quali non hanno mai presentato dichiarazioni fiscali. In particolare De Angelis, funzionario di banca in pensione, ha assunto , nel tempo, cariche in ben 44 società, molte delle quali già fallite mentre in altre riveste l’incarico di liquidatore.
Le Fiamme Gialle hanno poi rilevato una sproporzione assoluta fra il tenore di vita degli indagati, molto alto , che comprendeva anche auto di lusso e i modestissimi redditi dichiarati.
Quanto al fallimento della “Valorizzazioni immobiliari” gli inquirenti hanno accertato che Pierini e De Angelis, quali rappresentanti legali avrebbero messo in atto “una strategia criminosa finalizzata ad appropriarsi dei beni della società fallita, anche attraverso una società con sede a Londra, riconducibile ad uno degli arrestati, che ha acquisito ad un prezzo irrisorio la partecipazione più rilevante della società. Inoltre Pierini, De Angelis e De Giovanni, prima del fallimento, hanno tentato di vendere numerosi appartamenti della s.r.l. fallita, riuscendo a intascare i corrispettivi dei contratti preliminari stipulati con gli acquirenti”.
I tre indagati , secondo la Guardia di Finanza, avrebbero omesso di pagare debiti fiscali e contributivi, della società, per circa 250 mila euro e, inoltre “non hanno pagato le cartelle esattoriali emesse nei confronti di altre società a loro riconducibili, gran parte delle quali, parimenti fallite. Hanno distratto beni patrimoniali della fallita per circa 3 milioni di euro”.
Infine alle tre persone indagate è stata contestata anche la sottrazione di documenti contabili della società mai consegnati alla curatela fallimentare che, secondo il GIP, “rappresenta l’ovvio strumento per porre in essere le condotte utilitaristiche in favore dei soci e in pregiudizio dei creditori”.
Il commercialista ternano è assistito dall’avvocato Massimo Proietti. “Il mio cliente – afferma l’avvocato Proietti – ha firmato l’ultimo documento per la società fallita nel giugno del 2012. Di ciò che è successo dalla metà del 2012 al 2014, quando è intervenuto il fallimento, lui non ne è a conoscenza. Ritiene di essere estraneo a tutti gli atti compiuti dopo l’uscita di fatto, dalla società. Nell’interrogatorio per rogatoria, che si terrà nei prossimi giorni presso il Tribunale di Terni, è intenzionato a chiarire la sua posizione in modo esaustivo soprattutto ai fini della revoca della misura della custodia cautelare.”
Nell’ordinanza del GIP di Roma si fa riferimento alla possibilità della reiterazione del reato e al pericolo di fuga.
“Il mio cliente – afferma ancora l’avvocato Proietti – con meraviglia ha appreso del provvedimento nei suoi confronti poiché era già a conoscenza del procedimento in atto dallo scorso aprile quando venne intercettato dai finanzieri all’aeroporto di Fiumicino mentre era in partenza per una vacanza all’estero. Che ha potuto fare. Se avesse voluto fuggire lo avrebbe fatto , non sarebbe tornato e non sarebbe stato trovato questa mattina, a letto, tranquillamente, nella sua abitazione”.