30 anni dal restauro dell’organo Hermans e 25 anni della fondazione dell’Accademia Hermans.
Sono ormai 30 anni che l’organo Hermans (1678) della Collegiata di Santa Maria Maggiore a Collescipoli, dopo il magnifico restauro di Riccardo Lorenzini, voluto e finanziato dalla Fondazione Carit, è tornato a “suonare” e a dar di nuovo vita a quello che il M° Tagliavini, dopo il suo concerto inaugurale (1 ottobre 1995), ha definito come “Il miracolo della conciliazione tra l’inconciliabile” e cioè la perfetta fusione tra l’organaria italiana ed alcuni elementi della scuola fiamminga che solo Willelm Hermans è riuscito ad ottenere più di trecento anni fa.
Lo strumento, oltre ad offrire momenti culturali attraverso l’ascolto di quella letteratura per organo consona ad esso, è d’importante funzione all’interno della Liturgia, sottolineando attraverso i suoi suoni tutti i momenti più importanti della stessa.
È nato così l’Hermans Festival, quest’anno giunto alla XVIII edizione, che ha contribuito a catturare l’attenzione nazionale ed internazionale verso questo splendido strumento. Altri “progetti” che danno ancora più lustro all’organo e a
Collescipoli stessa sono vespri d’organo, visite guidate e lezioni per gli studenti del Conservatorio cittadino.
L’Accademia Hermans nasce nel 2000 per promuovere la cultura della musica antica e l’esecuzione storicamente informata del repertorio barocco e classico.
Dal 2004 cura l’organizzazione dei concerti di Musica Antica che si svolgono in estate in Valnerina contribuendo alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico artistico dei borghi del territorio, dall’Abbazia di San Pietro in Valle all’antico convento di San Francesco ad Arrone, divenuto negli ultimi anni il luogo di produzione musicale di molti progetti artistici dell’Accademia.
Per festeggiare i 30 anni dal restauro, insieme alla Fondazione Carit, all’associazione Hermans Festival e alla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, l’Accademia Hermans ha promosso un ricco programma di concerti celebrativi con illustri musicisti specialisti, conferenze e visite guidate.
Concerti d’organo: mercoledì 1 gennaio ore 18, nella Collegiata di S. Maria Maggiore – Fabio Ciofini; venerdì 3 gennaio ore 21, nella Collegiata di S. Maria Maggiore – Pieter Dirksen; domenica 5 gennaio ore 18 Collegiata di S. Maria Maggiore – Riccardo Bonci, Claudio Brizi, Gabriele Catalucci, Adriano Falcioni; domenica 16 febbraio ore 18, Collegiata di S. Maria Maggiore – Fabio Macera; domenica 23 marzo ore 18, Collegiata di S. Nicolò – Franz Hauk.
Concerti dell’Accademia: domenica 19 gennaio ore 18, antico convento di San Francesco ad Arrone, G.P. Telemannsix concertes – Fabio Ceccarelli traversiere, Fabio Ciofini clavicembalo e organo; lunedì 27 e giovedì 30 gennaio ore 9, teatro comunale di Arrone, Mozart – Il flauto magico – Progetto per le scuole bamp – Piccoli in canti; sabato 8 marzo ore 18 ad Arrone – J. S. Bach: Le suite per orchestra – Fabio Ceccarelli traversièere, Fabio Ciofini clavicembalo e organo; domenica 30 marzo ore 18 ad Arrone, Das Deutscher Barock – Fabio Ceccarelli traversiere, Valerio Losito violino, Alessandra Montani violoncello, Fabiano Merlante tiorba, Fabio Ciofini maestro al cembalo.
Il Comune di Terni si distingue non tanto per la quantità degli strumenti storici presenti nel suo territorio, quanto per la qualità di suono ed importanza storica.
In città, sono presenti nell’ex chiesa del Carmine ai giardini pubblici “La Passeggiata”, organo restaurato nel 1994/1995 da P. P. Donati e purtroppo di nuovo in stato di abbandono.
Nella chiesa di Colle dell’Oro vi è un organo anonimo del XVIII sec. (probabilmente riconducibile alla famiglia Fedeli), anch’esso restaurato nel 2000 dalla ditta Cortinovis e Corna di Bergamo.
Vi è poi uno strumento nella chiesa di Santa Maria Assunta a Cesi dell’organaro Pasquetti e datato 1836.
Fulcro della cultura organistica del comprensorio comunale è certamente Collescipoli, che oltre al celeberrimo organo Hermans vede la presenza di due importantissimi organi storici nelle Collegiate di San Nicolò e Santa Maria Maggiore.
La realizzazione e il mantenimento di un’opera d’arte sono un fatto di civiltà e nel caso qual è il nostro, di un grande strumento musicale ha bisogno di cura e manutenzione costanti, anche perché i suoi meccanismi sono estremamente sensibili al clima e agli agenti ambientali circostanti.
Un organo, per maestosità e dimensioni, è definito il re degli strumenti: si tratta di una vera e propria macchina per produrre suoni e fino all’avvento dell’era industriale è stato probabilmente la più grande e complessa “macchina” che l’uomo fosse in grado di costruire.
Come ogni strumento deve essere soprattutto suonato perché il suono è come il respiro per un essere vivente, indispensabile alla sua vita ed è nel suono che i legni, i metalli delle canne, l’organismo intero, simbioticamente, trasmettono la loro essenza.
Nel 2001 e nel 2011 sono tornati a nuova vita rispettivamente lo splendido organo attribuito a Luca Neri 1647/Cristoforo Fontana/1712 della Collegiata di San Nicolò e il positivo “anonimo” del XVII secolo della chiesa della Madonna del Colle, ora presso la Collegiata di Santa Maria.
Entrambi gli strumenti sono stati sapientemente restaurati dall’organaro Pietro Corna, grazie all’ulteriore sostegno della Fondazione Carit e al contributo della CEI.
È stato pubblicato, dalla casa editrice Morphema, il libro sugli “Organi storici di Collescipoli” a cura di Fabio Ciofini a coronamento di un percorso di ricerca sviluppatesi in tutti questi anni.
Solo attraverso la costante valorizzazione ed arricchimento del patrimonio organario, si potrà continuare a riconoscere, apprezzare ed ammirare anche Collescipoli come punto di riferimento della cultura organistica italiana ed europea.