Sono costate quasi mezzo milione di euro i 94 interventi chirurgici effettuati in convenzione all’azienda ospedaliera di Terni con la clinica privata Porta Sole di Perugia. Esattamente sono costati 451.912 euro.
I dati sono stati diffusi dal consigliere regionale Thomas De Luca del Movimento5 Stelle che ne è venuto in possesso attraverso una richiesta di accesso agli atti
“Su questo – precisa De Luca – il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale per sapere quale sia l’importo complessivo esatto delle spese sostenute per le prestazioni erogate in virtù delle convenzioni stipulate tra le aziende ospedaliere e sanitarie dell’Umbria e le cliniche private regionali. Nonché quali motivazioni possano giustificare lo spostamento di queste ingenti risorse della sanità pubblica verso la sanità privata, proprio nel momento in cui tali risorse sarebbero state fondamentali per affrontare l’emergenza pandemica. Vogliamo sapere perché e in quali termini la Regione ha firmato delle convenzioni con cliniche private per smaltire pazienti in lista di attesa che negli ospedali non venivano operati per carenza di personale e mancate assunzioni”.
LISTE D’ATTESA LUNGHISSIME
“I pazienti in lista d’attesa per intervento chirurgico con previsione di ricovero, alla data del 14 marzo – aggiunge il consigliere 5 Stelle – sono 5.677 all’Ospedale di Perugia e ben 7.831 in quello di Terni. I 94 interventi effettuati nell’ambito della convenzione tra l’ospedale di Terni e la clinica Porta Sole rappresentano di fatto poco più dell’1% rispetto a quelli attualmente in lista d’attesa. Questa spesa di circa mezzo milione di euro non ha contribuito minimamente all’abbattimento delle liste di attesa, ma solo ad ingrassare il privato sottraendo ulteriore personale dalla struttura di Terni. Che già sconta un perenne sotto dimensionamento di organico e l’esodo continuo dei propri operatori sanitari. Anche strutture come quelle di Narni e Amelia, sebbene Covid-free, sono state pesantemente svuotate dei loro servizi. Peraltro il personale medico-chirurgico che si spostava ad operare presso la Casa di Cura di Porta Sole, è stato messo a disposizione proprio dall’Azienda ospedaliera.
In questo ultimo anno è stato accumulato un enorme ritardo e le liste d’attesa si sono allungate in maniera preoccupante. Il direttore della sanità regionale Braganti ha confermato che sono oltre 5 mila le prestazioni perse da recuperare solo per quanto riguarda il 2021. Nell’attuale organigramma dell’area sanitaria reperibile nel sito internet dell’Azienda Ospedaliera di Terni, ben 13 strutture complesse su 37 risultano in capo a facente funzioni, situazione intollerabile che si protrae da diversi anni e che oltre ad impedire una efficace programmazione sanitaria sottrae ulteriori risorse all’area sanitaria. Tutto questo mentre strutture come la Ex Milizia restano inspiegabilmente inutilizzate. Il risultato è nei numeri che confermano questo scientifico attacco perpetrato ai danni della sanità pubblica, in particolare nell’Umbria meridionale”.