Nell’edizione di ieri vi abbiamo parlato dell’interesse principale di città del sud della Toscana, Siena e Arezzo, a realizzare la stazione dell’alta velocità della Mediaetruria.
QUI LA NOTIZIA
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/alta-velocita-il-ministro-del-rio-spinge-siena-arezzo-e-perugia-a-trovare-soluzioni-431757
Il progetto dovrebbe coinvolgere anche Perugia e, dunque, l’Umbria. Siamo sicuri che sia questo l’interesse della gran parte della regione? E’ evidente a tutti che non è così. Che se ne fanno di Mediaetruria a Gubbio, a Città di castello, a Foligno, a Spoleto…..per non parlare di che cosa se ne fa la città di Terni, pur sempre la seconda città della regione.
Sulla questione interviene oggi Alberto Pileri, di Libertà Eguale Terni.
“La Regione dell’Umbria – scrive Pileri – non ha una visione strategica complessiva degli interessi del territorio regionale e delle principali città, a partire da quelle che insistono sulla dorsale della Flaminia – Narni, Amelia, Terni, Spoleto, Foligno – dove vivono e lavorano il 50% dei residenti nella nostra regione .
Sulla questione delle infrastrutture ferroviarie, sugli investimenti da portare a compimento, come il raddoppio della Spoleto-Campello, e su quelli prioritari come il raddoppio della linea Terni-Spoleto, rischia di allargarsi definitivamente il divario e la distanza fra città e territori e di spaccarsi la nostra già debole e fragile regione.
Quanto all’Alta Velocità è incomprensibile il diniego ed il rifiuto aprioristico di non prendere in considerazione la vera proposta in grado di tenere unita tutta l’Umbria e di soddisfare le esigenze di equilibrio economico della istituzione e richiesta al Governo, a RFI e Trenitalia, che è quella di fare partire il Treno da Orte/Terni – direzione Firenze, Bologna, Milano – per catturare la potenziale utenza del Viterbese, del Ternano e del Reatino, dello Spoletino e del Folignate.
Le scelte che si vanno compiendo sono penalizzanti per Terni, Spoleto, Foligno e l’Umbria nella sua interezza.
La Giunta Comunale di Terni, il Consiglio Comunale di Terni, la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni, le Associazioni Imprenditoriali e le Organizzazioni Sindacali dovrebbero prendere posizione al riguardo e dire qualcosa al riguardo.
Si sente molto – conclude Pileri – l’assenza di un sano protagonismo delle forze politiche e delle rappresentanze degli interessi sociali, come quelle che abbiamo avuto in altri momenti negli anni 90 e nei primi anni 2000, che si sono battute per mettere Terni al centro delle dinamiche del dibattito regionale. Il pensiero va a figure come Mario Ruozi Berretta, Terenzio Malvetani, Alberto Provantini che si sono sempre spesi generosamente per difendere gli interessi della città. E su questo dovrebbero farsi sentire anche le multinazionali ancora presenti sul territorio.”.