Il 24 agosto di sei anni fa una violenta scossa di terremoto colpì Amatrice e altre comunità nelle Marche, in Umbria e in Abruzzo provocando 299 morti e 388 feriti.
Per ricordare la tragica ricorrenza ad Amatrice si è tenuta una Messa di commemorazione celebrata da monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti che a breve si trasferirà per guidare la diocesi di Verona.
Tra i presenti alla Messa il ministro dell’Università e della Ricerca Cristina Messa, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi, il leader della Lega Matteo Salvini e il Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini.
Il vescovo di Rieti ha chiesto, nella messa ad Amatrice, di accelerare la ricostruzione: “Cosa si vede venendo qui ad Amatrice dopo sei anni? A prima vista, tutto sembra fermo all’istantanea della torre che si erge isolata in mezzo al deserto. Ma se si guarda con più attenzione, si scopre che sotto c’è un cantiere, finalmente in movimento. Ci sono gru sparse qua e là. Per vedere, dunque, bisogna venire. Dopo l’estenuante fase iniziale – ha sottolineato il presule – ora è il tempo della ricostruzione, ma per arrivare a quella della rigenerazione vera e propria, occorre venire. Tutti devono venire – ha ammonito monsignor Pompili – pubblico e privato, Stato e società civile, operatori economici ed ordini professionali. Senza il coinvolgimento di tutti, infatti, l’attesa potrebbe allungarsi ancora”.
“In questa giornata ricordiamo prima di tutto le vittime del terremoto che sei anni fa sconvolse questi territori – ha evidenziato il ministro dell’Università e della Ricerca Cristina Messa – e come Governo vogliamo essere ancora più vicini alle loro famiglie. Ma oggi è stato altrettanto importante, come ha ricordato Monsignor Pompili nella sua omelia, venire e vedere il percorso di ripartenza, di ricostruzione, di proiezione verso il futuro che in questi anni è stato fatto. È servito e servirà sempre di più l’impegno di tutti, cittadini, istituzioni, imprese, mondo del volontariato, per completare quanto avviato e per rendere questi splendidi luoghi attrattivi anche per i giovani, diventando anche un simbolo per una riscoperta delle aree interne del nostro Paese”.
“Venite, vedete, toccate”: è il Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini a ripercorrere le parole, tratte dal Vangelo, dell’omelia della Messa pronunciata dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili.
“E l’ora di operare, agire, progettare, aprire i cantieri – ha detto Legnini – le procedure funzionano, le risorse ci sono, la volontà di ricostruzione si è manifestata” e “ormai da tempo sono aperti numerosissimi cantiere aperti. Quanto c’è da fare è ancora tanto” perché “la ricostruzione – ha sottolineato Legnini – è un processo, non è un attività che si consuma in un arco temporale ristretto. Insieme alla ricostruzione lui ce lo ha ricordato anche oggi – ha detto Legnini riferendosi a monsignor Pompili che ha chiuso la celebrazione commosso – occorre rigenerare il territorio e la comunità”.