Da numerosi dati diffusi oggi da ARPA regionale, risulta che, per quanto riguarda la qualità dell’aria, le concentrazioni di Pm10 e Pm2,5 fanno di TERNI tra le realtà peggiori della regione, mentre i dati relativi ai metalli pesanti nelle polveri fini evidenziano, oltre alla presenza di cromo, il più elevato contenuto di nichel a livello nazionale. I valori di diossido di azoto fanno invece di Terni la terza città italiana per concentrazione di questo inquinante atmosferico dopo Brescia e Taranto.
Relativamente alle acque sotterranee – è scritto nella relazione ARPA – le indagini, condotte in un’area con una estensione complessiva di circa 24 chilometri quadrati, hanno conclamato una emergenza per contaminazione da tetracloroetilene delle falde sottostanti il polo chimico e le zone limitrofe, riscontrata nel 75% dei punti monitorati.
Per quanto riguarda il suolo, a TERNI c’è il sito di interesse nazionale Terni-Papigno, dove sono stati riscontrati superamenti dei valori previsti per zinco, piombo e rame su circa il 10% dei campioni e superamenti dei valori previsti di Pcb in gran parte dei campioni di terreno, mentre per quanto attiene le acque sotterranee è risultata contaminata da manganese, nichel, zinco, cromo VI, solfati, tetracloroetilene la falda superficiale nella zona della discarica di Villa Valle.
Ulteriori siti contaminati di minore criticità sono presenti a vocabolo Fiore, Polymer, Maratta, Sabbione, Recentino e Nera Montoro. Le principali sorgenti di contaminazione sono i rifiuti interrati, il terreno interessato da sversamento di rifiuti allo stato liquido e le rotture accidentali di parti di impianti e il comparto che ha maggiormente contribuito è quello della siderurgia.
“In base alle considerazioni sopra sintetizzate – si legge tra l’altro nella relazione ARPA – l’area vasta Conca Ternana può essere definita sensibile alla luce delle citate criticità ambientali e sanitarie e necessita certamente di ulteriori approfondimenti conoscitivi circa tali criticità e le relazioni complesse che tra loro intercorrono, al fine di pervenire ad una aggiornata valutazione ambientale e di esposizione al rischio relativamente a proposte progettuali da cui derivino altri potenziali effetti emissivi, addizionali rispetto a quelli descritti, tali da deteriorare la situazione attuale della Conca”
“La Conca è oggetto di massima attenzione, con le migliori competenze a disposizione, da parte di ARPA – ha precisato il direttore generale Walter Ganapini, sottolineando che per l’agenzia – Terni è centrale vista la gravità dei fenomeni ambientali figli dell”industrializzazione. Non ci disimpegnamo da questo territorio, anzi ci potenziamo”.
Secondo Ganapini “è quindi necessario valutare seriamente l’impatto dei dati sulla salute e sull’ambiente, monitorarli e aggiornarli, per poi stabilire le priorità e operare un risanamento serio”.