Sono solo due i comuni della provincia di Terni interessati dalla ordinanza della regione dell’Umbria che imponeva la chiusure di tutte le scuole poi parzialmente riformata dal TAR che ha riaperto soltanto le scuole dell’infanzia già da lunedì 15 febbraio. I comuni sono quelli di Amelia e San Venanzo.
Ad Amelia, ha comunicato il sindaco Laura Pernazza, le scuole dell’infanzia riapriranno martedì 16 febbraio poiché lunedì 15 verranno effettuate le sanificazioni dei locali.
Le scuole dell’infanzia riaprono – spiega la Pernazza – perché “il tasso di contagi nella fascia 0/6 anni è presente in un solo caso su circa 300 studenti per questa fascia di età” e perché ” il nostro Comune non è interessato dall’incremento dei contagi che si registrano nella provincia di Perugia”.
“Al fine di consentire un rientro in sicurezza nelle scuole dell’infanzia è stato messo in piedi – spiega ancora il sindaco di Amelia – un piano di screening straordinario rivolto proprio a questa fascia di età che ci consentirà di avere una mappatura totale della popolazione scolastica tra lunedì e martedì. Tutti coloro che non hanno ancora eseguito il tampone potranno farlo sia al drive in della ASL appositamente istituito presso la comunità incontro previo appuntamento sia (gli studenti delle scuole private) presso le farmacie Bonanni o Rimembranze oppure presso la Comunità Incontro previo appuntamento nelle giornate di lunedì e martedì dove personale qualificato somministrerà i tamponi”.
I tamponi non sono obbligatori ma fortemente consigliati per garantire il rientro in sicurezza di tutti , studenti e personale scolastico.
A San Venanzo, per il momento le scuole dell’infanzia restano chiuse. Lo ha comunicato il sindaco Marsilio Marinelli che ha annunciato le sanificazioni dei locali nelle giornate di lunedì 15 e martedì 16 febbraio.
La Regione Umbria – si è appreso in serata – ha proposto opposizione al Tar dell’Umbria nonché ricorso al Consiglio di Stato avverso il provvedimento di sospensiva del Tar regionale del 13/2/21 in merito all’ordinanza regionale numero 14 del 6 febbraio, con specifico riferimento alla parte in cui la Regione Umbria sospende “tutti i servizi socio educativi per la prima infanzia fino a 36 mesi pubblici e privati e i servizi educativi delle scuole dell’infanzia, statali e paritarie”.
La decisione del Tar, comunque, resta efficace fino all’esito dell’opposizione e/o del ricorso, salvo provvedimenti ordinativi dei Sindaci nei rispettivi Comuni.
Sulla vicenda è intervenuta anche la senatrice del Movimento5 Stelle Emma Pavanelli: “”Dopo il pastrocchio che ha visto la Regione chiudere gli asili e le materne in Umbria ora, con la decisione del Tar di sospendere l’ordinanza, i Comuni sono nel caos. C’è chi si è mosso per la riapertura di lunedì, chi ha disposto ordinanze per prolungare l’ordinanza e chi, come Perugia, ancora ci sta pensando.
Oltre a fare i conti con le varianti del virus, con i pericolosi numeri dei contagi in tutto il territorio e con il sistema sanitario regionale al collasso – scrive la senatrice Pavanelli – le famiglie degli umbri hanno dovuto subire anche le difficoltà della chiusura di asili e materne. Chiusure che, come ricorda il Tar, la Regione ha disposto con urgenza pur non avendo competenza decisionale. L’ennesimo errore della giunta Tesei che, senza pensarci troppo, ha scaricato la gestione del problema ai Comuni. E intanto sulle spalle delle famiglie pesano le scelte sbagliate che derivano dall’incompetenza”.