Oggi pomeriggio presso la Compagnia Carabinieri di Amelia, alla presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Terni, Col. Antonio DE ROSA, ha avuto luogo la cerimonia di restituzione di una lettera, risalente al 1945, al Signor Fabio CECCARELLI, classe 1941, residente ad Amelia, missiva rinvenuta su un’asta on-line da Guido ANTONIAZZI, Presidente dell’Associazione Collezione Antoniazzi – Museo dei Carabinieri Reali di Conegliano Veneto (Treviso).
La ricostruzione storica della vicenda che, grazie ad una meticolosa attività di ricerca, ha portato all’individuazione del diretto discendente dell’estensore della missiva, è stata curata proprio da Guido ANTONIAZZI, con l’ausilio dei Carabinieri dell’Arma ci Conegliano.
La missiva in argomento fu scritta dalla moglie del Maresciallo dei Carabinieri Reali David CECCARELLI, Laura FERRI, nel lontano 23 gennaio 1945 ma non giunse mai nelle mani del militare.
Oggi, finalmente, si è potuto restituire questo importante ricordo legato alla memoria del padre David al figlio Fabio, che all’epoca dei fatti aveva 4 anni.
David CECCARELLI nacque a Castiglion del Lago (Perugia) il 29 luglio 1897; giovane Carabiniere, prese parte al primo conflitto mondiale, meritando un encomio tributato dal Comando della 2^ Armata ai militari del reparto a cui era effettivo, il 247° plotone mobilitato. Con tutta probabilità restò effettivo al medesimo reparto anche nell’ottobre 1917 e con esso prestò servizio dietro le truppe schierate sull’altipiano della Bainsizza e nelle retrovie per regolare il transito dei militari, del carreggio e delle salmerie che dovevano raggiungere l’altopiano, rimanendo in seguito coinvolto nella manovra di ripiegamento.
Il 20 agosto 1920 fu insignito della Croce al merito di guerra.
Nel corso del secondo conflitto mondiale CECCARELLI, con il grado di Maresciallo d’alloggio, era effettivo presso la Legione Territoriale dei Carabinieri di Firenze e fu inquadrato nella 2^ Compagnia del VII Battaglione Carabinieri: l’8 settembre 1943 era dislocato col proprio reparto nell’isola di Cefalonia.
Appresa la notizia dell’armistizio ed a seguito della decisione della Divisione “Acqui” di opporsi al disarmo da parte dei tedeschi, il Comandante della Compagnia, Capitano Giovanni Mario Gasco, ordinò il concentramento dei Carabinieri ad Argostoli e da qui il contingente si trasferì a Procopata, unitamente al Comando della Divisione. A seguito delle note vicende, i superstiti furono disarmati e concentrati nel forte “Mussolini”, dove subirono la rappresaglia nazista, che fu particolarmente cruenta nei confronti degli Ufficiali, molti dei quali furono fucilati e tra loro anche il Capitano Gasco.
Ceccarelli fu catturato dai tedeschi il 23 settembre 1943 a Ossos (Grecia) ed inviato prima al campo di concentramento di Argostoli e, dopo pochi giorni, in quello di Atene, dove rimase sino al successivo 27 novembre, per essere quindi deportato al campo di concentramento n. 184 di Pinst (Polonia).
Il 2 febbraio 1944 fu trasferito in Russia, a Petricow e, dopo qualche tempo, a Siskovic, per giungere infine a Lotzen (Russia orientale). Fu liberato il 27 gennaio 1945 e inviato a Cumbin, luogo in cui rimase fino al 5 giugno 1946, giorno in cui partì per far rientro in Patria.
Tornato in forza alla Compagnia Comando della Legione Territoriale dei Carabinieri di Bologna, Ceccarelli fu inviato in licenza di convalescenza a Badia di S. Cristoforo di Castiglione del Lago (PG), dove a quel tempo risiedeva con la famiglia, restando in attesa del trattamento di quiescenza.