L’Osservatorio Nazionale sull’Amianto , dopo le dichiarazioni del vice ministro Teresa Bellanova ,rilasciate durante l’incontroal MISE con i vertici istituzionali, aziendali di AST e i sindacati, della scorsa settimana, sull’impossibilità, da parte del governo, di riaprire la questione relativa ai benefici dell’amianto per i lavoratori dei siti industriali dell’Umbria contaminati, torna di nuovo all’attacco.
Dopo aver presentato nei giorni scorsi una denuncia ai carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico), l’Osservatorio Nazionale Amianto si rivolge alla magistratura chiedendo di verificare se esistono i presupposti per ipotizzare un reato di disastro ambientale.
“La pubblicazione dei dati sull’inquinamento da amianto in Umbria confermano la gravità della sitiuazione: per questo l’Ona chiede giustizia anche con un intervento delle procure interessate, per i casi di patologie asbesto correlate, e per i mancati controlli. Valutando che ci potrebbero essere i presupposti per ipotizzare un disastro ambientale, chiede alla magistratura di verificare e di accertare eventuali responsabilità”, hanno dichiarato il presidente dell’Osservatorio, l’avvocato Ezio Bonanni e il coordinatore regionale, Niccolo Francesconi.
“Chi avrebbe dovuto effettuare i controlli e in tutti questi anni è stato latitante? Quante persone sono decedute, oppure si sono ammalate per il mancato intervento efficace di sindaci , assessori e organi competenti?”
L’Ona chiede “un intervento da parte del Presidente della Regione Catiuscia Marini, del Presidente Provinciale di Pg e del Presidente provinciale della Giunta di Terni per sollecitare tutti i sindaci del territorio a porre rimedio alla drammatica questione.”