A tre secoli di distanza dalla sua composizione, la musica di Johann Sebastian Bach continua a essere al centro dell’attenzione.
Il 2024 segna il tricentenario della prima esecuzione della ‘Passione secondo Giovanni BWV 245’, un’opera che rimane tra i più grandi capolavori della musica sacra di tutti i tempi.
Per commemorare questo anniversario la Società Bachiana Italiana e il Conservatorio Briccialdi hanno promosso due eventi.
In concomitanza con il 339° compleanno di J.S. Bach e la Festa Europea della Musica Antica, nella sede del Conservatorio Briccialdi di Terni, in via del Tribunale 22, è stata allestita la mostra itinerante “300 anni di Passione: La Johannes Passion di J.S. Bach (1724-2024)”.
Con un’esposizione di roll-up e l’accesso a una piattaforma digitale, offre un’esperienza immersiva che delega la narrazione della Passione a fittizi “testimoni” coevi di Bach. La mostra è visitabile con ingresso libero fino al 3 aprile.
Il 3 aprile il Conservatorio Briccialdi di Terni ospiterà anche una conferenza sui 300 anni della Johannes Passion, tenuta dalla musicista, musicologa e teologa Chiara Bertoglio e curata da Silvia Paparelli, docente di Storia della musica (ore 17, Sala Falchi, ingresso gratuito).
Johann Sebastian Bach compose la ‘Passione secondo Giovanni’ durante la sua prima quaresima a Lipsia nel 1724. Pur essendo destinata alla chiesa, l’opera si distingue per una drammaturgia sofisticata che facilita la meditazione dei fedeli.
Il racconto dinamico di Giovanni Evangelista, che narra il processo e la morte di Gesù, dando voce alle folle e ai protagonisti come Pietro, Pilato e Cristo, è alternato ad arie e corali che invitano alla riflessione sui testi evangelici.
Lo scopo di questo complesso, ma efficace contrappunto è quello di amplificare la prospettiva di Giovanni sulla Passione, presentandola come la massima espressione della glorificazione di Dio.
Per chi desidera ascoltare il capolavoro bachiano, la Johannes Passion sarà eseguita il 4 aprile alle ore 20.30 nella chiesa di San Francesco a Terni dall’Accademia Hermans (dir. Fabio Ciofini).