Comincerà nei prossimi giorni l’iter per l’esecuzione della condanna dell’ex amministratore delegato ThyssenKrupp, Harald Espenhahn, che si trova in Germania.
La sentenza, secondo quanto si apprende in Procura generale a Torino, verrà tradotta in tedesco e trasmessa al Ministero della Giustizia che, a sua volta, la trasmetterà all’autorità giudiziaria in Germania. In Germania verrà celebrata un’udienza, probabilmente tra qualche mese, in cui verranno discusse l’applicabilità e le modalità di esecuzione della sentenza italiana.
In base ai trattati internazionali, l’imputato ha il diritto di scontare la pena nel proprio Paese. Resta, però , anche da sciogliere il nodo dell’entità della condanna: in Germania l’omicidio colposo è punito con un massimo di cinque anni, mentre in Italia Espenahn è stato condannato a nove anni e otto mesi.
Con argomenti di “assoluta condivisione”, i giudici dell’appello bis muovendosi nel solco delle indicazioni della Cassazione, hanno individuato nell’ex ad di Thyssen, Harald Espenhahn, “il massimo autore delle violazioni antinfortunistiche che hanno causato gli eventi di incendio e morte” mettendo inoltre in evidenza il fatto che “intorno a lui si muovono gli altri imputati che all’interno della complessa organizzazione aziendale si cooperano, interagiscono con la figura di vertice, aderiscono alle scelte strategiche, le supportano con le loro competenze tecniche e nell’esercizio dei poteri gestionali”.
E’ quanto scrive la IV sezione penale della Cassazione nel secondo e definitivo verdetto sul rogo della Thyssen di Torino spiegando le motivazioni che hanno portato i giudici della suprema corte alla condanna dei dirigenti della Thyssen ritenuti responsabili del rogo che nel dicembre del 2007 provocò la morte di 7 operai.
Se l’ex Ad è “il massimo responsabile delle scelte strategiche” sulla gestione dello stabilimento di Torino che nel 2007 era in via di dismissione e non venne fatto alcun investimento in sicurezza nonostante i numerosi motivi di allarme, gli altri manager sono anche loro colpevoli di omicidio colposo plurimo quali “informati e adesivi di tali scelte”.