I sindacati Fim, Fiom, Uilm e Fismic di Terni tornano a denunciare la situazione di difficoltà aziendale di Electroterni per i cui dipendenti si è aperta la Cassa Integrazione Guadagni per 13 settimane.
“L’Electroterni, spiegano i sindacati, è nata come esperienza territoriale di verticalizzazione del lamierino magnetico e a causa delle difficoltà di mercato, della competizione sfrenata dei competitors nonché l’alto costo della materia prima, da qualche hanno evidenzia difficoltà industriali, produttive e di mantenimento dei livelli occupazionali. Lo strumento della CIG, aggiungono, può essere un provvedimento temporaneo ma non risolutivo della mancanza di ordini, dei costi elevati di trasformazione e della mancanza di prospettive industriali strutturali”. Al momento non ci sono prospettive di ripresa, per questo Fim, Fiom, Uilm e Fismic intendono chiedere “alle istituzioni regionali e locali la possibilità di affrontare insieme questa situazione, prima che sia troppo tardi e prima che termino gli ammortizzatori sociali, per verificare insieme se ci sono possibilità di ripresa e rilancio delle attività. E’ evidente, concludono i rappresentanti dei lavoratori, che Terni non può permettersi un ulteriore indebolimento del proprio tessuto produttivo, ma soprattutto non può permettersi un ulteriore perdita di posti di lavoro.